“Quando una donna subisce violenza non deve essere lasciata sola. Per questo nei pronto soccorso degli ospedali, oltre ai codici tradizionali, come bianco, verde, giallo e rosso, abbiamo aggiunto il codice rosa, grazie al quale le pazienti vengono trasferite in apposite sale riservate dove possono trovare aiuto, ascolto, tutela e protezione. Quando c’è una violenza il primo passo è spezzare la solitudine che circonda le vittime”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sulla sua pagina Facebook.
Intanto ieri la V commissione del Consiglio regionale del Lazio ha votato a favore di una proposta di legge che prevede il potenziamento dei servizi di supporto alle vittime di violenza, una ‘Cabina di regia’, un Osservatorio regionale, un Piano triennale e una serie di progetti e campagne di sensibilizzazione. Il testo definitivo della proposta di legge, il cui nome per esteso è ‘Riordino delle disposizioni per contrastare la violenza contro le donne in quanto basata sul genere e per la promozione di una cultura del rispetto dei diritti umani fondamentali e delle differenze tra uomo e donna’, è il frutto di una serie di emendamenti e subemendamenti, che hanno modificato e integrato la proposta di legge originaria, primo firmatario il consigliere Simone Lupi (Pd). Il testo passa ora all’esame dell’Aula.
La proposta di legge mira a potenziare il complesso dei servizi a sostegno delle donne vittime di violenza attraverso una presenza omogenea dei centri antiviolenza e delle case rifugio in tutto il territorio regionale e l’introduzione di nuove forme di sostegno, come case di semiautonomia e percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. La funzione di coordinamento tra istituzioni, enti pubblici e privati e associazioni viene affidata – assieme alla promozione della “rete regionale antiviolenza” – a una Cabina di regia istituita presso la Presidenza della Regione, mentre il nuovo ‘Osservatorio sulle pari opportunità e la violenza di genere’ si occuperà di monitorare i dati, svolgere indagini ed elaborare progetti. Spetterà poi alla Giunta predisporre il Piano “attuativo degli interventi e delle misure contro la violenza sulle donne”, di durata triennale. Prevista, infine, l’attivazione di campagne di sensibilizzazione, progetti con le scuole e appositi programmi di recupero per gli uomini maltrattanti. Il tutto sarà sostenuto da uno stanziamento complessivo di un milione di euro.
“Abbiamo costruito questo testo avvalendoci delle competenze e dei saperi dell’associazionismo femminile e mutuandone le buone pratiche – ha sottolineato a margine della seduta il presidente della V Commissione Patané – l’obiettivo è quello di implementare e potenziare gli interventi regionali, sviluppare una politica regionale integrata e superare una concezione settoriale degli interventi per dare risposte concrete ed efficaci alle diverse dimensioni del problema”. Annunciando il voto di astensione la consigliera Gaia Pernarella (M5S) ha dichiarato: “Come gruppo abbiamo presentato diversi emendamenti e, facendo un bilancio, riteniamo che questa legge possa essere ancora migliorabile e ci riserviamo di farlo in Aula”.
La proposta di legge originaria è stata modificata da una serie di emendamenti e subemendamenti a firma dei consiglieri Marta Bonafoni (Per il Lazio), Daniela Bianchi (Per il Lazio), Riccardo Agostini (Pd), Cristiana Avenali (Per il Lazio), Enrico Maria Forte (Pd), Piero Petrassi (Centro Democratico), Rosa Giancola (Per il Lazio), Cristian Carrara (Per il Lazio), Patanè e Lupi, Olimpia Tarzia (Lista Storace), Gaia Pernarella (Movimento 5 Stelle) Gianluca Perilli (Movimento 5 Stelle) e dell’assessore alle Pari opportunità Concettina Ciminiello.