Gianluca Venanzi, Primo Maresciallo del Reparto Sperimentazioni di Meteorologia Aereonautica, nel suo articolo “La nascita della Meteorologia Aereonautica” scrive: “La storia dell’Osservatorio di Vigna di Valle è strettamente legata al sorgere della tecnica aereonautica in Italia. Il Reparto dell’Esercito cui erano affidate le attività aereonautiche, nel 1906 iniziò a utilizzare il Lago di Bracciano come campo sperimentale. Nel maggio del 1910 ebbe inizio l’attività regolare dell’Osservatorio. L’Osservatorio di Vigna di Valle presenta analogie rispetto a quello di Lidenberg (Berlino). Un decreto del febbraio del 1912 istituì il Servizio Aereologico Italiano che durò fino al 1925 ed ebbe sempre come centro, l’Osservatorio di Vigna di Valle, che in quel periodo prese il nome di ‘Regia Stazione Aereologica Principale’. Durante la Prima Guerra Mondiale, la stazione contribuì allo sforzo bellico aereonautico come riparazione degli strumenti di bordo e sviluppo delle tecniche. Nell’agosto del 1937 la Stazione Aereologica Sperimentale assunse il nome di ‘Osservatorio Sceintifico Sperimentale di Meteorologia Aereonautica’ (OSSMA) e verso il 1923, divenne la sede dei corsi della scuola aereolgisti. I danni causati dalla Seconda Guerra Mondiale furono notevoli e le attività ripresero solo nel 1952, con la realizzazione di nuovi strumenti. Nel 1979 l’Osservatorio completò il suo potenziamento, raggiunse la sua attuale configurazione e dal 1985 l’Ente ha assunto il nome di Reparto Sperimentale di Meteorologia Aereonautica (ReSMA)”.
Stazione di tipo classico, prima stazione aereologica d’Italia, tra più antiche al mondo, è dotata di una terrazza con visione a 360 gradi, con la necessità che sia aperta 24 ore su 24 365 giorni all’anno. Oggi il ReSMA e l’associazione L’agone Nuovo, in collaborazione con l’Istituto Aereonautico Salvo D’Acquisto, hanno stilato un progetto di Meteorologia, che prevede una serie di incontri tra i ragazzi della scuola suddivisi in gruppi e gli operatori del Centro. La presentazione del “Progetto di Meteorologia ReSMA” si è svolta in classe, con un discorso introduttivo sull’Areonautica Militare e sul servizio metereologico. Negli incontri successivi, i ragazzi sono ospitati sul posto per svolgere delle attività, ma la novità dell’iniziativa è nella condivisione delle ore di lavoro che operatori e studenti trascorrono insieme. L’attività non si limita all’osservazione ma coinvolge i ragazzi in esercizi di classificazione dati e statistica.
La strumentazione utilizzata in questo Reparto non è solo di tipo ordinario, ossia classica (termometro, barometro, pluviometro, anemometro) per la misura dei parametri classici di vento, pressione, pioggia e temperatura ma vengono effettuate anche delle misurazioni di tipo speciale che riguardano parametri atmosferici particolari come l’ozono, la torbidità atmosferica, l’analisi chimica delle precipitazioni, la radiazione solare, indici dell’inquinamento atmosferico e, a partire da questi valori, si effettuano ricerche.
Il lavoro dei ragazzi si occupa della misurazione dei parametri classici, per stilare un bollettino meteo. Una volta raccolti i dati, imparano a codificarli secondo le regole di codifica internazionali che servono a generare i dati metereologici. Generato il messaggio attraverso i sistemi di comunicazione previsti in questa attività, viene inviato in tempo reale al Centro Nazionale di Meteorologia attraverso linee dedicate alla trasmissione e insieme alle osservazioni che derivano da tutte le stazioni italiane, vanno ad alimentare il modello matematico delle previsioni dove viene generata la previsione per le ore o i giorni successivi. Oltre ad essere inviato, questo dato viene memorizzato e archiviato nell’archivio di stazione a disposizione di tutti coloro che lo richiedono.
Lunedì 17 febbraio, gli studenti hanno assistito al lancio del pallone sonda, che serve a misurare i parametri metereologici in quota. Il Colonnello e Direttore del Centro ReSMA Augusto Spuri spiega: “Il pallone in tempi stabiliti effettua delle misure, raccogliendo informazioni su temperatura, pressione, umidità e vento alle varie quote in cui sale e trasmette via radio i dati alla stazione. Anche con il pallone sonda vengono effettuate delle misurazioni speciali come l’ozono, elemento che protegge la terra dai raggi ultravioletti. La sonda che i ragazzi hanno visto, effettua misurazioni dal suolo fino a 30 km, arrivando oltre la troposfera. Il pallone è gonfiato con elio e dotato di una sonda e un trasmettitore che invia informazioni ad una stazione ricevente tramite un computer che rileva dati ogni secondo, indicando a quale altezza”.
L’Osservatorio è dotato di officine e laboratori propri e sotto il suo coordinamento scientifico sono posto gli osservatori di Monte Cimone, di Cagliari, di Messina e di Taranto. Progetto di evidente spessore, si inserisce all’interno del comune orizzonte di promozione del territorio che accomuna il ReSMA e l’associazione L’agone Nuovo.
Alessia Rabbai