21 Dicembre, 2024
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Regione. Consiglio: “Centrale Civitavecchia rispetti piano regionale”

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Massimiliano Valeriani (Pd), ha approvato all’unanimità una mozione che impegna la giunta a mettere in campo tutte le azioni necessarie perché il carbone utilizzato come combustibile nella centrale elettrica di Torre Valdaliga Nord (Civitavecchia) rispetti i limiti previsti dal Piano di risanamento della qualità dell’aria della Regione Lazio.

Nella mozione, firmata dai consiglieri Devid Porrello e Silvia Blasi (M5S), si fa presente che nell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata dal ministero è previsto l’utilizzo di carbone con contenuto di zolfo inferiore all’1 per cento, mentre il piano regionale prevede un limite dello 0,3 per cento.

“Non esistono motivi – si legge nella mozione – per non applicare il limite dello 0,3 per cento”, visto che il carbone con queste caratteristiche “è disponibile sul mercato e il suo utilizzo è certamente praticabile”. “Questa zona – ha ricordato Porrello – subisce già un forte impatto ambientale, ci sono due impianti di produzione di energia elettrica, di cui uno a carbone, e in più c’è il porto di Civitavecchia. Acea, nei suoi impianti, rispetta le norme regionali, non si capisce perché Enel non debba fare lo stesso. Oggi chiediamo alla Giunta di fare chiarezza una volta per tutte”.

“Il Piano della Regione Lazio – ha ricordato l’assessore Concettina Ciminiello – non ha cogenza sugli impianti autorizzati a livello nazionale, come la centrale di Torre Valdaliga Nord, ma soltanto su quelli sottoposti ad autorizzazione provinciale, con potenza inferiore a 300 megawatt termici. Ma le misure contenute nel Piano servono a raggiungere gli obiettivi previsti dalla legge per quanto riguarda la qualità dell’aria e quindi le Aia rilasciate dal ministero ne devono tenere conto. La giunta si impegna a chiedere tutta la documentazione tecnica al proprietario dell’impianto e a chiedere al ministero dell’Ambiente tutte le informazioni necessarie sull’eventuale impossibilità di un utilizzo di carbone con contenuto di zolfo inferiore al 3 per cento”.

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