La Giunta regionale si accinge a trasformare l’ente regionale per il diritto allo studio Laziodisu in una struttura più snella, a sopprimere l’Agenzia regionale per i beni confiscati alle mafie e a ridurre il numero complessivo dei revisori degli enti parco, dei consorzi di bonifica e dell’Arsial. Risparmio complessivo stimato: due milioni e 145 mila euro l’anno. E’ quanto emerso dalle tre relazioni propedeutiche ad altrettanti interventi normativi di riordino della macchina amministrativa regionale, illustrate dagli assessori regionali Massimiliano Smeriglio, Concettina Ciminiello e Alessandra Sartore alla IV commissione, Bilancio, presieduta da Mauro Buschini (Pd), e alla I commissione Affari costituzionali e statutari, presieduta da Baldassarre Favara (Per il Lazio), riunite in seduta congiunta. Ai fini del contenimento della spesa pubblica, la legge regionale 28 giugno 2013 n. 4 ha previsto che, sulla base di una dettagliata ricognizione degli enti, delle aziende, delle agenzie e degli organismi della Regione comunque denominati e di qualsiasi natura, la Giunta intervenga con una o più proposte di legge a razionalizzare l’assetto della macchina amministrativa regionale. Così, dopo il riordino delle società del gruppo Sviluppo Lazio e degli enti e società operanti nel settore della mobilità e dei trasporti, è la volta delle relazioni preliminari sulla trasformazione dell’ente Laziodisu in Agenzia regionale per il Diritto alla Conoscenza (Di.Co.), sulla soppressione dell’Agenzia regionale per i beni confiscati alle organizzazioni criminali nel Lazio – Abecol e della relazione sui “Revisori dei conti unici degli enti pubblici dipendenti dalla Regione Lazio”.
Laziodisu diventa Di. Co.
L’assessore regionale alla Formazione, ricerca, scuola e università Massimiliano Smeriglio ha illustrato i punti qualificanti del piano di riordino dell’intervento regionale in materia di diritto allo studio. “I costi saranno fortemente abbattuti – ha spiegato Smeriglio – Già da quest’anno il risparmio sarà di 450 mila euro.”.
“La nostra proposta – ha proseguito l’assessore alla Formazione – segnerà un cambio di passo della gestione del sistema del diritto allo studio verso una visione sistemica e integrata di presa in carico e sostegno dell’individuo nel percorso formativo. Cambio di passo da attuarsi – ha proseguito Smeriglio – innanzitutto attraverso una semplificazione del modello di governance, riassumendo in un’unica figura centrale prerogative attualmente suddivise e frastagliate e trasformando le attuali cinque Adisu provinciali in presidi territoriali o tematici. I tradizionali servizi erogati dall’ente (mense e case dello studente in primis), inoltre, saranno accompagnati da strumenti più articolati, come quello del vaucher per l’abitare in quartieri adiacenti le Università”. Smeriglio ha poi sottolineato che “nella programmazione europea 2014-2020 c’è l’opportunità di voltare pagina, immaginando la struttura come ente attuatore del Fondo Sociale Europeo”.
La soppressione dell’Abecol
L’assessore alle Pari opportunità, autonomie locali e sicurezza, Concettina Ciminiello, è intervenuta per relazionare sulla soppressione dell’Agenzia regionale per i beni confiscati alle organizzazioni criminali nel Lazio – Abecol. Il risparmio atteso è di un milione e duecentocinquantamila euro l’anno.
“Come rilevato dalla Corte dei conti – ha spiegato l’assessore Ciminiello – in occasione della parifica del rendiconto generale della regione .Lazio per l’esercizio finanziario 2012, il mantenimento dell’Abecol non sembra giustificabile per il sopravvenuto mutamento del quadro normativo. Infatti, con il decreto legislativo n. 159 del 2011 è stata istituita l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), competente in via esclusiva per l’amministrazione dei beni confiscati, anche in via non definitiva, sull’intero territorio.”. Insomma, l’Abecol rappresenta adesso una sorta di doppione di un organismo statale, l’Anbsc appunto. Inoltre, la Corte costituzionale, con sentenza n. 34/2012, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Calabria che aveva istituito l’Agenzia regionale della Calabria per i beni confiscati alle organizzazioni criminali, aventi funzioni molto simili a quelle assegnate all’Abecol dalla legge regionale del Lazio n. 24/2009. Di qui la decisione passare alla soppressione dell’Abecol. La gestione di eventuali attività residue dell’Abecol e il coordinamento della Regione con l’Anbsc saranno attribuiti agli uffici di due specifiche direzioni regionali presso la Giunta.
Dal collegio dei revisori al revisore unico
Infine, l’assessore al Bilancio, patrimonio e demanio, Alessandra Sartore, ha illustrato il progetto di una o più disposizioni volte a ridurre il numero dei componenti degli organi di revisione dei 13 enti parco regionali, dei 10 consorzi di bonifica e dell’Arsial, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio. Dai tre membri effettivi tali enti dovranno passare al revisore unico, al pari di quanto previsto dalla normativa nazionale per i comuni al di sotto dei 15.000 abitanti. L’assessore Sartore ha spiegato che l’introduzione di un organismo monocratico nei sopracitati enti comporterà una riduzione di spesa di oltre 445 mila euro l’anno.
I lavori della I e della IV commissione riunite in seduta congiunta sono aggiornati a martedì 4 marzo alle ore 16 – Sala Etruschi, al fine di esaminare eventuali osservazioni alle relazioni della Giunta e per esprimere il conseguente parere.