La concessione di un’area per realizzare 12 case popolari e l’adozione di una variante alle Norme Tecniche di Attuazione del PRG che, dopo l’approvazione della Regione Lazio, può consentire il cambio di destinazione d’uso in commerciale per una quota del 50 per cento dell’edificato, nelle zone destinate a Piano di Insediamenti Produttivi, fermi restando gli standard e l’indice di edificabilità.
Questi alcuni dei provvedimenti approvati dal Consiglio comunale di Bracciano nella seduta dell’8 aprile scorso. Riguardo l’edilizia economica e popolare è stata concessa un’area all’interno dell’area di Fosso del Diavolo all’Ater, per la realizzazione di case popolari.
“In questa area – ha detto il sindaco Giuliano Sala – verranno realizzati 12 alloggi grazie ad uno stanziamento già disposto di un milione e 400mila euro, che ci permetterà, una volta realizzate le abitazioni, di dare una parziale risposta all’emergenza abitativa delle classi meno abbienti”.
Per l’occasione il sindaco ha precisato che per la parte restante del Piano di Edilizia Economica e Popolare, il bando verrà deliberato e pubblicato a breve e che lo stesso dispone l’assegnazione delle aree per un 30 per cento destinata ai privati e un 70 per cento a cooperative edilizie, con la possibilità di trasformare, su richiesta, il diritto di superficie prevista al costo di 30,00 euro, in diritto di proprietà al costo di 42 euro al mc.
“Le opere di urbanizzazione – ha aggiunto il sindaco – dovranno essere realizzate prima dell’intervento edificatorio”.
Un ampio dibattito ha riguardato l’adozione di una variante che permetterà, una volta approvata dalla Regione Lazio, di richiedere la modifica della destinazione d’uso in commerciale per il 50 per cento della superficie dell’immobile realizzato, nelle zone destinate a insediamenti produttivi. La normativa è quella prevista nell’articolo 53 delle Norme Tecniche di Attuazione del PRG.
“Nelle zone classificate D, la formulazione del nuovo articolo 53 – dice il sindaco Sala – prevede che il 50 per cento e per un massimo di 2.500 metri quadri in caso di accorpamento di più lotti, è consentito di modificare la destinazione d’uso da industriale a commerciale. Si prevede inoltre che possa essere realizzata una parte residenziale per l’abitazione del custode, per un massimo di metri quadri 80. L’obiettivo è quello di soddisfare eventuali richieste di cambio di destinazione nelle zone destinate ad insediamenti produttivi, che permetta di dare anche un nuovo impulso e nuove opportunità occupazionali in un momento certamente ne se ravvisa il bisogno.
Si tratta di una normativa – aggiunge il sindaco – che una volta pubblicata, sottoposta alle osservazioni dei cittadini, andrà nuovamente in Consiglio Comunale per le controdeduzioni e l’approvazione definitiva prima dell’inoltro alla Regione Lazio alla quale spetta l’ultima risposta”.
Sul punto il sindaco ha inoltre precisato che la riformulazione dell’articolo 53 costituisce un obiettivo indicato dal programma elettorale presentato ai cittadini nelle elezioni del 2012.
In sede di interventi il consigliere di minoranza Marcello Pezzillo Iacono ha parlato di “equità” mettendo in evidenza che in questo modo chi fino ad oggi ha pagato l’Imu sulle aree a destinazioni commerciale senza realizzare nulla, viene penalizzato nei confronti di coloro che invece potrebbero veder consentito un cambio di destinazione d’uso parziale di immobili o su aree destinate a insediamenti produttivi modificate in commerciali. Al riguardo il sindaco ha precisato che “il pagamento dell’Imu è dovuta sui terreni o sui fabbricati sia a destinazione commerciale che ad attività produttive e la mancata realizzazione delle strutture è fatto che attiene alla discrezionalità dei proprietarie e non può riguardare l’ente pubblico”.
Nel corso della seduta il Consiglio Comunale ha inoltre proceduto, analogamente a quanto avvenuto per l’Ater, all’assegnazione di un’area in diritto di superficie nella zona di Edilizia Economica e Popolare alla cooperativa edilizia San Cleto.
Ha poi concesso la realizzazione tramite convenzione di una piscina di interesse generale ad un privato in zona Santo Celso e ha specificato le destinazioni dei terreni destinati alla realizzazione di immobili per servizi privati di interesse pubblico delle zone F2, all’interno delle aree complessive previste nel PRG di Bracciano.
“Al riguardo – ha spiegato il sindaco – si è voluto precisare con esattezza riportandolo su tavole, quanto prescritto nelle norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore Generale all’articolo 65 dove è previsto che il Comune, prima di dare attuazione ad ogni singolo piano attuativo, deve prevedere il programma di intervento atto a regolamentare la localizzazione delle diverse attività”.