Riceviamo e pubblichiamo così come ci è pervenuto il comunicato stampa dell’Associazione Salviamo Bracciano.
“…non corrispondere il saldo delle fatture della RD (raccolta differenziata, ndr) per tempo (a scadenza) significa accelerare la fine dell’azienda e soprattutto mettere in ulteriore difficoltà 55 famiglie, senza stipendio, nonché avere i rifiuti per strada, in quanto non avremo più credito dai nostri fornitori…”.
Parole del DG della Bracciano Ambiente spa, A.R., rivolte al sindaco Giuliano Sala il 16 aprile scorso per sollecitare le fatture non pagate. Intanto, la banca ha dimezzato il fido, c’è il rischio di non riuscire a pagare le tasse scadute e i fornitori minacciano di interrompere il servizio: 40.000€ per il trasporto della frazione differenziata, 13.000€ di carburante per far circolare i mezzi, 30.000€ il noleggio degli stessi. Stop quindi allo smaltimento del percolato in discarica, stop ai servizi di igiene urbana e stop all’attività della Bracciano ambiente se non vengono saldate le fatture del gennaio 2014.
Rincara la dose l’amministratore unico M.M. insistendo sul contratto per i servizi cimiteriali per gli anni 2013 e 2014 che non esiste, perché non è mai stato stipulato dal Comune, mentre quello per la raccolta differenziata sta per scadere il 30 Aprile. “Superfluo aggiungere che il ritardo nei pagamento (sic, ndr) dei servizi determina l’applicazione degli interessi moratori, ex d.lgs 231/2002, anche nei confronti del comune di Bracciano” ricorda l’avvocato del sindaco Sala al suo stesso cliente, specificando che “…la Bracciano Ambiente non può essere l’istituto di credito del Comune proprietario, che decide come e quando sottoscrivere i contratti e ne determina unilateralmente corrispettivo e durata”.
“…il secondo semestre 2013 ancora deve essere pagato dal Comune di Bracciano alla B.A., perché aspettare ancora?” fa eco P.P., revisore dei conti alla B.A. Eppure dovrebbe saperlo il perché, visto che qualcuno glielo spiegava da anni mentre lei era revisore dei conti del nostro comune! Interviene il presidente dello stesso Collegio, D.De.F., che chiede un incontro urgente “…per poter avere contezza dell’avvio della procedura idonea a neutralizzare gli effetti catastrofici dello stato di dissesto finanziario della stessa (Bracciano Ambiente SpA, ndr) anche alla luce dei recenti accadimenti riguardo lo stallo della discarica di Cupinoro”.
La Bracciano Ambiente è arrivata al capolinea insieme allo stesso Comune di Bracciano? Dove sono finiti i 12 milioni di € (calcoli per difetto) versati negli anni dai 26 comuni che usavano la nostra discarica? dov’è la seria e sana politica dei rifiuti che stiamo aspettando, in previsione della chiusura prevista da anni?
Dove erano i revisori dei conti in tutti questi anni? Come fanno a preoccuparsi adesso di una situazione annunciata e più che prevedibile? Cosa ha fatto il segretario comunale R.S., responsabile del Controllo Analogo? E gli amministratori? E le giunte comunali che si sono avvicendate in tutti questi anni? E’ questo il risultato che ci dimostra il sindaco Giuliano Sala al suo quarto mandato, insieme alle solite facce note? Da mesi la nostra associazione insiste per avere spiegazioni ufficiali con un consiglio comunale aperto al dibattito con la cittadinanza ma, a parte il sostegno di soli tre consiglieri su cinque della minoranza, la richiesta è sempre stata negata. Avremmo voluto chiedere spiegazioni dei bilanci del comune contestati sin dal 2009, e tante altre domande alle quali sindaco e vertici comunali si sono sottratti finora.
Adesso la Bracciano Ambiente spa è all’attenzione della magistratura, della Corte dei Conti, dei NOE, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, dell’opinione pubblica, dei cittadini di Bracciano e di quelli coinvolti nei numerosi comuni del territorio: inoltre sono stati licenziati 21 dipendenti e altri sono a rischio di perdere il lavoro. Cosa pensa di fare il Comune di Bracciano a tutela dei suoi cittadini?
La redazione de L’Agone rimane a disposizione della Bracciano Ambiente per qualsiasi chiarimento.