Medici e giuristi si incontrano a Cerveteri per esaminare il complesso rapporto tra medico e paziente alla luce delle nuova normativa in materia di responsabilità medica.
Grande partecipazione di pubblico ed interesse diffuso per l’importante workshop sulla responsabilità medica e sul rapporto tra medico e paziente che si è svolto sabato scorso a Cerveteri, organizzato dalla ASL ROMA F e le Associazioni Uniti x Unire ed AMSI., con la collaborazione preziosa del Comune di Cerveteri.
Circa 150 tra professionisti del settore medico e sanitario e professionisti nell’ambito giuridico hanno affrontato il delicato tema della responsabilità penale e civile del medico, approfondendo gli aspetti legati al management del rischio, il contenzioso tra medico e paziente e le assicurazioni sanitarie.
Al centro del dibattito, il rapporto con il paziente. La problematica delle responsabilità dei professionisti della salute è, attualmente, molto sentita presso le Aziende Sanitarie, le quali si sono trovate negli ultimi anni, a fare i conti con denunce, che hanno avuto per lo più, riscontri negativi.
Sempre più spesso i medici e gli specialisti, per evitare di incorrere in situazioni incresciose, spesso, applicano la medicina ‘difensiva’, prescrivendo cioè ai pazienti molte analisi e altre prestazioni che non sempre migliorano l’efficacia diagnostica, ma che contribuiscono ad allungare i tempi di attesa per gli esami e ad aumentare i costi del Sistema Sanitario Nazionale.
“Le maggiori criticità – ha affermato Giuseppe Quintavalle, direttore generale della ASL RM-F, che ha promosso l’evento insieme ad Uniti per Unire, A.M.S.I. e all’Amministrazione comunale di Cerveteri – derivano dall’oggettiva difficoltà di accertare fino a che punto si estenda il dovere di diligenza, prudenza e perizia nel momento in cui il medico partecipa all’attività terapeutica insieme ad altri professionisti. Il lavoro in équipe sta progressivamente sostituendo il rapporto diretto e personale tra medico e paziente che tradizionalmente caratterizza l’ambito sanitario”.
“Nel contenzioso tra medico e paziente sta una delle principali cause dell’esponenziale crescita della spesa sanitaria pubblica italiana – ha detto Foad Aodi, presidente e fondatore dell’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, e del movimento Uniti per Unire – Invito i professionisti della salute a collaborare e comunicare tra di loro a favore della salute dei pazienti per una maggiore efficienza dei servizi e delle prestazioni. Auspico che vengano responsabilizzati ancora di più i CTU (consulenti tecnici d’ufficio) nel loro operato professionale e mi auguro che vengano chiamati a risponderne anche nell’ambito degli Ordini Professionali in caso di contenzioso , condannando inoltre tutte le iniziative mediatiche contro i medici ed i professionisti della salute ”.
All’iniziativa hanno presentato contributi di pregio il Direttore Generale della ASL RM F dott. Giuseppe Quintavalle, il Direttore Sanitario Aziendale dott. Lauro Sciannamea, il Presidente “Associazione Medici Stranieri in Italia” (Amsi) e “Comunità Medici del Mondo Arabo in Italia” (Co-mai) e Fondatore di “Uniti per Unire”, dott. Foad Aodi, la portavoce di “Uniti per Unire”, dott. Federica Battafarano, il dott. Fabio Massimo Abenavoli dell’Ospedale S. Pietro di Roma, il dott Gaetano De Ritis, rappresentante dell’Ordine dei Farmacisti, il dott. Daniele di Clemente, Coordinatore del Dipartimento di Medicina Difensiva di “Uniti per unire”, il Prof. Salvatore Di Somma del Dipartimento di Emergenza dell’Ospedale Sant’Andrea, il dott. Mariano Innocenzi, Dirigente INAIL, il Prof. Massimo Martelli, dell’Ospedale Forlanini, il Prof. Luigi Marsella, Medico Legale del Policlinico di Tor Vergata, il dott. Francesco Pugliese, Direttore DEA dell’Ospedale Sandro Pertini, il dott. Ruggero di Biagi, Segretario Nazionale dell’UGL, l’Avv. Massimiliano Parla dell’Associazione SCUDOMED e l’Avv. Francesca Toppetti della Scuola Medico Ospedaliera.
Il dibattito ha evidenziato aspetti di grande attualità attraverso l’analisi di profili pratici e operativi. A più voci è stata ribadita la necessità di ridefinire i limiti tra responsabilità civile e responsabilità penale in capo al personale medico. maggiore collaborazione interprofessionale ,maggiore aggiornamento professionale ,maggiore informazione e comunicazione riguardo il consenso informato e la responsabilità di tutti gli operatori sanitari, e dunque non solo i medici, per difenderci tutti da una esagerata e costosa medicina difensiva . Un aspetto, questo, strettamente connesso alla crescita della spesa sanitaria pubblica. Infine tutti hanno concordato che i professionisti della salute devono essere messi nelle condizioni organizzativi migliori per operare in serenità, senza stress e con turni faticosi.
Nel corso dei lavori del convegno, il Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci è stato insignito del titolo di Socio Onorario di Uniti per Unire: “accetto con orgoglio – ha detto il primo cittadino cerite – la formazione continua, lo scambio e il confronto sono strumenti che possiamo utilizzare per costruire un mondo migliore”.
Federica Battafarano, portavoce di Uniti per Unire e Vicepresidente del Consiglio comunale di Cerveteri, ha ringraziato sentitamente gli intervenuti. “Siamo molto felici di aver ospitato il primo workshop della ASL Rm-F nella nostra città. Si è trattato di un momento prezioso per il confronto tra professionisti e per esaminare le ultime modifiche della normativa nazionale in tema di responsabilità medica”.
La partecipazione al convegno ha riconosciuto 4 crediti ECM per il personale medico e sanitario intervenuto, ed il Direttore Generale della ASL ROMA F , dott. Quintavalle, ne ha già preannunciato una prossima edizione subito dopo l’estate.