23 Dicembre, 2024
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Ospedale Bracciano: sindaco Sala formalizza proposta rilancio per 92 posti letto

“Per essere perfettamente in linea con i principi fondanti dei Programmi Operativi della Sanità”. 

Formalizzata ieri dal sindaco di Bracciano Giuliano Sala la “proposta di riconversione e rilancio dell’ospedale Padre Pio”.

Un articolato documento con il quale si descrive nel dettaglio la proposta che è stata inviata alla cosiddetta “cabina di regia regionale sulla sanità” all’attenzione di Alessio D’Amato, a Nicola Zingaretti nella sua veste di commissario per l’Attuazione del Piano di Rientro, al sub commissario Renato Botti e al direttore generale della Asl Rm/F Giuseppe Quintavalle.

“Abbiamo formalizzato la proposta – commenta il sindaco Sala – come d’accordo con la cabina di regia. Si tratta di una proposta che è sì di riconversione ma anche di rilancio con l’indicazione del mantenimento di 92 posti letto. Ci torna utile – aggiunge Sala –  poter utilizzare quelle risorse aggiuntive per il riequilibrio del rapporto posti letto/popolazione”.

Nella nota il sindaco Sala in particolare scrive che la proposta “è perfettamente in linea con i principi fondanti dei Programmi Operativi della Sanità, tanto più oggi, dopo la notizia che la Regione Lazio potrà contare su circa 400 milioni di euro in più all’anno di maggiori risorse dopo che le verifiche fatte hanno determinato che nel Lazio vivono 300mila cittadini in più rispetto alle precedenti rivelazioni Istat”.

La proposta formulata propone di “portare complessivamente a 92 i posti letto dei quali 80 ordinari (60 per acuti nelle specialità di Medicina Generale, Chirurgia e Ortopedia e 20 posti letto post acuzie), 8 letti di Day Hospital, 2 posti letto di Terapia Sub Intensiva post operatoria, 2 posti di osservazione breve. Si chiede inoltre il trasferimento presso il Padre Pio di Bracciano di 4 medici già in carico della Asl Rm/F, dal Pit di Ladispoli al momento dell’apertura della Casa della Salute. Indicate come opzioni un accordo con l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea per scambi di servizi e l’inserimento dell’ospedale di Bracciano tra le strutture previste dal protocollo d’intesa Sapienza-Regione Lazio “nel quale è possibile strutturare personale medico universitario ed eventualmente individuare UOC a direzione universitaria con il vantaggio di reperire le poche unità di personale medico qualificato necessarie per l’ospedale di Bracciano, a costi ridottissimi”.

Ecco nel dettaglio la proposta del Sindaco Giualiano Sala:

Oggetto: proposta di riconversione e rilancio dell’Ospedale “Padre Pio” di Bracciano .

“Faccio seguito all’incontro tenutosi in data 16/06/2014 presso gli uffici della Cabina di Regia SSR della Regione, per formulare di seguito, come da accordi, una possibile proposta di riconversione e rilancio dell’Ospedale Padre Pio, alternativa a quanto presentato allo scrivente nella riunione suddetta e contenuto nella proposta dei Programmi Operativi 2013/2015.

Senza voler aprire nessuna polemica, si può affermare che la proposta di seguito formulata, fonda la propria essenza in perfetta sintonia di quanto pubblicato sul sito della Regione Lazio nella rassegna stampa del 6/12/2013 e cioè che con la presentazione dei Programmi Operativi 2013/2015 sarebbe stata fornita una risposta organica allo squilibrio dell’offerta sanitaria tra il centro e la periferia, alla fragilità della sanità del territorio e alla crescente precarizzazione del lavoro”.

Si parlava del “superamento delle macroaree che hanno fortemente penalizzato le province, del calcolo della dotazione dei posti letto da effettuare distinguendo tra Roma Città e le singole province sulla base dei fabbisogni e del rispetto dei livelli essenziali di assistenza”, specificando che “la riduzione complessiva dei posti letto necessaria per rientrare nel parametro nazionale di 3 posti letto per mille abitanti e per raggiungere gli obiettivi del piano di rientro, si sarebbe fondata su criteri selettivi e non su tagli lineari e si sarebbe basata esclusivamente sui posti letto scarsamente o per nulla utilizzati, con l’incremento di 109 unità i posti letto dell’area critica”.

La conclusione di quel comunicato terminava affermando che “ i provvedimenti contenuti nei Piani Operativi sono la condizione indispensabile per tagliare i costi, ridurre il tasso di ospedalizzazione inappropriata e garantire ai cittadini una sanità più giusta ed efficiente”.

Posso assolutamente affermare che siamo perfettamente in linea con quei principi e lo siamo ancor più oggi, dopo la notizia (allora non conosciuta ma sperata) che la Regione Lazio potrà contare su circa 400 milioni di euro in più all’anno di maggiori risorse rispetto a quanto previsto, dopo che le verifiche fatte dai Comuni hanno determinato che nel Lazio vivono 300 mila cittadini in più rispetto alle precedenti rilevazioni Istat.

E questa notizia non è sicuramente bella ed importante solo per la Regione Lazio, ma anche per i territori delle province in quanto, se è vero che ci sono più disponibilità per la sanità laziale, è altrettanto vero che quelle risorse dovrebbero essere impegnate in parte per riequilibrare il numero dei posti letto prioritariamente negli ospedali di provincia, dove la popolazione è fortemente cresciuta e i posti letto per acuti anziché aumentare, diminuiscono o peggio scompaiono.

Ritengo pertanto che si dovrà prioritariamente intervenire, per mantenere o meglio implementare quel rapporto di 3 posti letto per mille abitanti, laddove questo fosse deficitario o molto deficitario come nella ASL RMF di Civitavecchia dove, evitando la chiusura dell’Ospedale Padre Pio di Bracciano, il rapporto obbligatorio di 3 posti letto per mille abitanti è invero allo 0,9 e con la chiusura del nosocomio andrebbe allo 0,5 per mille abitanti.

In conclusione la proposta che segue vuole riequilibrare l’offerta sanitaria nel territorio della Asl RMF e “suggerire” il mantenimento in piena efficienza e anzi, in modo ardito, proporre il rilancio dell’Ospedale “Padre Pio”, per garantire i principi fondanti dei Programmi Operativi della Sanità e conseguentemente uscire dal commissariamento. Pertanto si propone:

  • Portare il nosocomio di Bracciano a n. 80 posti letto ordinari dei quali n. 60 per acuti nelle tre specialità richieste di medicina generale, chirurgia e ortopedia e n. 20 posti letto post acuzie, inserendo n. 8 posti letto di day hospital, n.2 posti letto di terapia sub intensiva post-operatoria e n. 2 posti letto di osservazione breve.

Il risultato che si vuole determinare con quanto sopra evidenziato è quello di portare a 1 (uno) il rapporto posti letto per mille abitanti nel territorio della Asl RMF, anche se ancora molto al di sotto dell’obbligatorio 3×1000 ab., con la duplice certezza di aver calcolato la dotazione di posti letto distinguendo Roma Città dalle singole province e con la consapevolezza che nel’Ospedale Padre Pio di Bracciano i letti per acuti hanno complessivamente una “occupazione” superiore al 97,50% e una degenza massima di giorni di ricovero inferiore o in linea con le prescrizioni stabilite.

  • Trasferimento presso l’Ospedale “Padre Pio” di Bracciano di n. 4 medici già in carico della Asl RmF, dal PIT di Ladispoli al momento dell’apertura della Casa della Salute.

La proposta potrebbe anche prevedere come opzioni:

  • Un accordo con l’Azienda Ospedaliera S. Andrea per scambi di servizi.

  • L’inserimento dell’Ospedale “Padre Pio” di Bracciano tra le strutture previste nel protocollo di intesa Università La Sapienza e Regione Lazio, nella quale è possibile “strutturare” personale medico universitario ed eventualmente individuare UOC a direzione universitaria con il vantaggio di reperire le poche unità di personale medico qualificato necessarie per l’Ospedale di Bracciano, a costi ridottissimi.

La proposta sopra delineata, qualora fosse recepita e condivisa, può prevedere una sperimentazione di 3/5 anni nei quali verrebbero monitorati i risultati attesi e valutati gli effetti sul territorio in termini di raggiungimento degli obiettivi fissati, delle prestazioni rese, del mantenimento dei livelli essenziali di assistenza e della durata e dell’appropriatezza dei ricoveri.

Si dovrà chiaramente prevedere il mantenimento dell’attuale budget previsto per il “Padre Pio” ovvero un piccolo aumento di risorse, se necessarie, per il miglior funzionamento dell’Ospedale , che sono certo sarà “compensato” da una ottima performance ricavi/costi conseguenza delle maggiori disponibilità di posti letto (vedi scheda allegata).

Sarà inoltre importante destinare una percentuale di eventuali finanziamenti per investimento, laddove previsti dalla Regione Lazio per la Asl RmF, da utilizzare per ristrutturazioni, attrezzature e manutenzioni.

Sono convinto che vorrete approfondire e tenere nella dovuta considerazione quanto proposto, con la consapevolezza che per mantenere dignitosi livelli di assistenza sanitaria nel territorio nord della provincia di Roma, è necessario non solo riconvertire ma soprattutto rilanciare i nosocomi delle province che, con il mantenimento del Pronto Soccorso e dei posti letto per acuti riescono a fare filtro alle grandi difficoltà nelle quali si trovano gli ospedali romani causa sovraffolamento.

Resto a disposizione per qualsivoglia chiarimento o confronto.”

POSTI LETTO

Situazione attuale

Piani Operativi Regionali

Proposta

Area Medica

32

20

20

Area Chirurgica

23

0

40

Post Acuzie

0

0

20

Terapia Sub Intensiva

2

0

2

Breve Osservazione

1

0

2

Day Hospital

8

10

8

64

30

92

COSTI

Personale (*)

13.875.000

12.675.000

14.700.000

Beni e Consumi (**)

1.434.000

1.250.000

1.550.000

Servizi

5.700.000

5.700.000

5.700.000

21.009.000

19.625.000

21.950.000

RICAVI

Ricoveri Ordinari

5.900.000

2.600.000

10.000.000

Ricoveri Day Hospital

468.000

600.000

500.000

Emergenza

2.246.782

2.000.000

2.400.000

Prestazioni Ambulatori

2.900.000

3.000.000

3.000.000

11.514.782

8.200.000

15.900.000

RICAVI/COSTI

55%

42%

72%

(*) 2012

(**) Da verificare

SCHEDA PROPOSTA DI RICONVERSIONE OSPEDALE PADRE PIO CON MACRO DATI DI CARATTERE ECONOMICO- FINANZIARIO RAPPORTATI A COSTI E RICAVI SECONDO LA SITUAZIONE ATTUALE , I PIANI OPERATIVI E LA NUOVA PROPOSTA FORMULATA.

 

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