Il 4, il 5 ed il 6 luglio gli impianti sportivi di Oriolo Romano sono stati animati dal IV Memorial in onore e in ricordo di Marianna Tenchini, piccola ma grande cittadina del paese che ci ha lasciato troppo presto.
Da quando la famiglia ha creato una Onlus dedicata a lei è stato un crescendo di attivismo, poiché la solidarietà, l’amore, l’umanità non conoscono confini né limiti. Dai rapporti che Egidio Tenchini, padre della giovane, aveva con le suore “Maestre Pie Venerini”, di cui alcune consorelle operano in missioni sparse per il mondo e tra queste quella a Rancagua nei pressi di Santiago del Cile, ne è nato un interessante progetto. L’idea è quella di creare, proprio a Rancagua, una casa di accoglienza per ragazze giovani diventate madri e per bambini, dedicata a Marianna, con una scuola materna per dare sostegno, aiuto, una speranza per il futuro a questa popolazione. Mettendo loro a disposizione anche dei laboratori dove possano imparare a cucinare, cucire o altre attività utili a diventare autonome e indipendenti, a potersi mantenere e non soffrire più né la fame né la povertà. Soprattutto quella del cuore e dell’anima. Ed è da qui che è nata una collaborazione molto stretta ed efficace (tra la famiglia di Marianna e le suore “Maestre Pie Venerini”, ma non solo, anche con tante altre persone di buon cuore) che ha permesso, in relativo poco tempo, negli anni di ottenere ottimi risultati.
Passi da gigante sono stati compiuti in tutti gli ambiti. Dalla registrazione nel 2012 della Onlus; alla realizzazione nel 2013 di un conto corrente destinato con cui sarà possibile devolvere direttamente i soldi in Cile; alla creazione, da quest’anno, di una pagina Facebook della Onlus “Noi e Marianna Onlus”; alla sempre più concreta realizzazione del progetto, che si sta anche ampliando.
Prima l’individuazione e l’acquisto del terreno dove edificare la casa d’accoglienza; poi la stesura del progetto; ora, come attestano molte foto, la creazione di un asilo nido per bambini ad incrementare l’entità della casa famiglia. Tutto, poi, come sempre è ottenuto dal ricavato degli stand gastronomici allestiti per l’occasione del Memorial; dal 2013, inoltre, è stata avviata anche la raccolta del 5×1000. Infine, anche per quanto riguarda le attività, c’è stata una diversificazione ulteriore. Non solo calcio, rubgy, maxischermo per seguire gli eventi sportivi più importanti, ma anche cucina per i più piccoli, moda con sfilate di capi d’abbigliamento Benetton–Brooks Doppelganger, tanta musica, ballo e danza con dj e la Banda Musicale di Oriolo, partite di burraco, escursioni nella natura e passeggiate e corse non competitive. E speriamo che la corsa e la crescita del Memorial, quanto del progetto che della partecipazione alla manifestazioni, non si arresti. L’obiettivo, infatti, è coinvolgere sempre più persone per incrementare le possibilità di realizzazione, sia delle attività che del progetto stesso.
Ci sembra da quanto attuato (di solito anche una mostra fotografica ha sempre mostrato tutti gli aggiornamenti e l’evoluzione di quanto concretizzato in Cile) che si sia sulla buona strada. Ci sembrava giusto, dopo tutti questi anni, ripercorrerne le tappe e mostrarne i cambiamenti, le novità e le migliorie apportate per attestare la serietà e la validità del Memorial. Non è un caso, infatti, se dopo tanto tempo è ancora in piedi e in piena attività. E soprattutto fare, ad evento concluso, il punto e il bilancio della manifestazione per capire anche la risposta della gente.
Barbara Conti