“Secondo me sono stati compiuti dei passi avanti. Ci rivediamo venerdì. Tutte le amministrazioni sono state sollecitate da Palazzo Chigi ad esprimere una posizione costruttiva. Io sono sereno, probabilmente la questione andrà sul tavolo del Cdm il 23 luglio”. Lo ha detto il sindaco di Bracciano, Giuliano Sala, uscendo dalla sede del segretariato generale della presidenza del Consiglio dei ministri, al termine di oltre due ore di tavolo sul tema del rinnovo dell’autorizzazione della discarica di Bracciano che include anche l’autorizzazione per la realizzazione di un impianto di recupero di materia per 60mila tonnellate all’anno, di un impianto di compostaggio per 30 mila tonnellate e del lotto di completamento della discarica, compreso il capping e la gestione post operativa di monitoraggio, controllo dell’invaso per trent’anni.
All’incontro erano presenti, oltre agli uffici di Palazzo Chigi, anche tecnici della direzione urbanistica della Regione Lazio, il primo cittadino di Bracciano, l’amministratore unico della società Bracciano Ambiente
(proprietaria della discarica), Marcello Marchesi; tecnici del Mibact e della Provincia di Roma. Al centro del dibattito, il “contrasto” tra il parere positivo fornito dalla Regione al rilascio delle autorizzazioni e quello
contrario da parte del Mibact e della Provincia. In particolare, il parere della Direzione regionale del Ministero è stato definito “pregiudiziale” in quanto “negativo senza prescrizione”. Si tratta infatti di un parere unico di sintesi, che comprende due “sì” da parte della soprintendenza archeologica e altrettanti “no” da parte di quella paesaggistica, ma che non viene accompagnato da alcuna “condizione in grado di rendere l’opera realizzabile”.
Secondo il Comune di Bracciano, il Mibact disapplica l’articolo 18ter della legge regionale 24/1998, che prevede una deroga ai vincoli paesaggistici per le opere di pubblica utilità. L’impianto di riciclaggio spinto di materia e quello di compostaggio inclusi nell’Aia, rappresentano per Bracciano Ambiente “un opera pubblica strategica per il ciclo dei rifiuti – ha commentato Marcello Marchesi – che inoltre già esiste”. Secondo quanto si apprende, nel documento depositato dal Mibact presso il segretariato generale, restano fermi i pareri negativi sulla realizzazione dei due impianti, mentre il comune di Bracciano ha incassato l’ok sul lotto di completamento della discarica – esaurita da gennaio – ovvero il capping di Cupinoro con la successiva piantumazione di alberi. Al Mibact viene richiesto, inoltre, quali sono le opere di mitigazione dell’impatto ambientale che potrebbero essere realizzate per consentire la realizzazione dei due impianti. Successivamente all’eventuale autorizzazione rilasciata, potrà essere acconsentito un utilizzo della discarica per un massimo di 25 mila tonnellate di scarto del trattamento di rifiuti dei 25 comuni del bacino che comprende anche quello di Bracciano “che potrebbe durare per circa un anno – ha aggiunto il sindaco Sala – a condizione che Ladispoli e Cervereri facciano la raccolta differenziata”. Il primo cittadino di Bracciano ha espresso infine preoccupazione rispetto al conferimento dei rifiuti del suo Comune a partire da settembre, “la Regione e ci ha già detto che possiamo conferire negli impianti di Viterbo fino a settembre – ha concluso – poi i rifiuti andranno fuori Regione a costi elevatissimi, ci è già stata data la destinazione. Attualmente per l’organico il costo è di 130 euro a tonnellata, e chi paga?”.