Oltre 3mila persone hanno partecipato ad una dodicesima edizione del Muso Festival ad Oriolo Romano (tenutasi dal 18 al 20 luglio) decisamente vincente. A caratterizzarla, tuttavia, l’attenzione che ha avuto in particolar modo quest’anno la cultura. Dalle foto postate sulla pagina FB, si evidenzia un’affluenza maggiore allo stand del fumetto (organizzato in collaborazione con l’Associazione ludico culturale di Bracciano Gilda Del Drago Nero, come nel 2013), dove hanno incontrato il pubblico: Francesco Lo Storto, Valentina Zeppa e Fabio Mantovani. E quella confermata alla libreria allestita per la circostanza, a ribadire l’ottimo riscontro ottenuto anche nel 2013.
Cultura veicolata soprattutto dalla musica dei gruppi che si sono esibiti: Antipati; Il Movimento, Kutso, Le Mura, Adriano Bono & The Reggae Circus, Sadsise Project e Management del dolore Post Operatorio. Ognuno ha portato qualcosa alla manifestazione: l’intrattenimento e il divertimento di Adriano Bono e the reggae circus; il ritmo e il rock dei Kutso, ispirati a Fabrizio Moro con cui hanno molto collaborato e che si esibiva in contemporanea (nella stessa serata del 18 luglio) per il Rock Festival all’Ippodromo di Capannelle a Roma. La melodia e l’inglese dei Sadside Project. Tutti i gruppi, però, che si sono detti pronti a tornare il prossimo anno, hanno avuto qualcosa che li ha accomunati. Innanzitutto l’apprezzamento per la cucina locale, in quanto hanno gradito unanimemente il cibo offerto loro nelle serate. Ma, soprattutto, al di là della maggiore o minore incisività timbrica e aggressività nell’esibizione, alternata a momenti più romantici, tutti hanno gridato l’anticonformismo, in un messaggio sociale che evoca un moto di ribellione che spinge alla voglia di cambiamento. Gli esempi possono essere tanti: da “Questa società” dei Kutso; a “Niente da difendere” de Il Movimento. Riuscendo tutti a descrivere abilmente la società moderna, con i suoi problemi, le difficoltà soprattutto per i giovani come loro. Pensiamo a “La pasticca blu” dei Management del dolore post-operatorio o a “Non c’è più tempo” de Il Movimento. O ancora a “Indifferentia”, quasi urlata, sempre de Il Movimento. Una spinta all’unione, alla condivisione, piuttosto che alla discriminazione, alla emarginazione; alla solidarietà ed alla fratellanza, poiché la musica è universale.
Ed è ricordando un po’ anche questo che gli artisti che si sono esibiti sul palco sono riusciti a fare del pubblico un insieme di persone unite da un’unica passione, quella della musica, come in una grande comunità di paese. Banale, ma è bene ribadirlo: il pubblico è stato caloroso e si divertito, ballando anche molto. I generi diversi hanno permesso di soddisfare le esigenze di tutti.
Ed è locale l’aggettivo che più descrive infatti questa musica. Nel pubblico c’erano ragazzi venuti anche da Bracciano e dagli altri paesi vicini, quasi a fare rete nell’ambito culturale. Si tratta di tutti gruppi emergenti che cercano una loro identità nel vasto panorama musicale. E se le Mura ricordano i primi Bluvertigo, Adriano Bono & the reggae circus un po’ le Perturbazioni, o i Kutso richiamano il rock di Fabrizio Moro, tutti cercano nell’ambito locale una forma di massima espressione. Molti spesso vengono o li ritroviamo l’anno dopo al concerto del primo maggio a Roma. Altri si esibiscono in diverse manifestazioni del genere, all’interno di eventi di altri paesi del circondario. Ad esempio i membri de Il Movimento saranno il 3 agosto a Bracciano, dove canteranno nell’ambito dell’Euro Music Fest, che rientra nelle iniziative per l’estate di “Viva Bracciano 2014”. E i Kutso a Faleria il 27. Questo non accade solamente per queste giovani band emergenti, ma è verosimile soprattutto per esse. Ciò è tangibile soprattutto nel comprensorio sabatino e vale anche per big. Lo scorso anno avevamo visto partecipare alla serata della Fa. Rò., intitolata appunto “Ti Fa.Rò ridere”, Giuseppe Salsetta (ex finalista alla trasmissione “Amici” di Maria De Filippi). Quest’anno è tornato, esibendosi prima il 21 giugno ad Allumiere per poi approdare il 25 luglio a Corchiano (Vt) con un’altra tappa del suo “Non voglio ciò” Tour. Lo stesso Fabrizio Moro venne a Canale Monterano nel 2010.
Dunque un territorio apprezzato, che può essere valorizzato e la cui promozione passa sicuramente attraverso queste kermesse canore, che rimettono in moto l’economia, il turismo, la cultura, le specificità locali (così come quelle singole di ogni cantante o gruppo che vi prende parte). Non pensiamo solamente al cibo, ma anche a beni architettonici quali la riapertura di parco di Villa Altieri ad Oriolo. Per una riscoperta delle proprie origini, che non vanno mai rinnegate neppure in musica. E quest’ultima ad Oriolo continuerà con le cover dei Modà il 23 luglio, a partire alle ore 21 circa. Un gradito ritorno dopo il successo dello scorso anno coi Moday; e dopo il tripudio del gruppo originale, che ha letteralmente spopolato allo stadio San Siro di Milano e all’Olimpico di Roma, dove si avvaleva dell’apertura da parte dei Dear Jack (un’altra band emergente, proveniente da “Amici 2014”, che ha dilagato tra i giovani proprio facendo cover delle canzoni più famose di tutti i tempi). Quest’anno ad Oriolo, a cantare le cover dei Modà saranno i Phonica. E le cover continueranno anche ad agosto: il 13 ci saranno quelle di Massimo Ranieri; il 14 quelle di Gianna Nannini, il 15 quelle con Enrico Capuano e la Tammurriata Rock e il 16 quelle di Zucchero. Infatti quelle dei Moday sono state eseguite proprio nell’ambito della tre giorni per i festeggiamenti di Ferragosto del 2013.