La scalata alla “montagna“ di Cupinoro. Aumentano gli attori e i dubbi. Comune, Regione, Governo, cittadini. ZPS? Patrimonio Unesco? Vincoli paesaggistici? Non sono una garanzia di tutela ambientale. Sono forse gli “usi civici“ a rappresentare invece l’unico ostacolo reale alla trasformazione industriale del sito. Lo ha comunicato la Dott.ssa Anna Gargano, del Consiglio dei Ministri, ai portavoce dei comitati cittadini sorti contro la discarica, a colloquio il 22 luglio scorso. Prima il parere negativo del MIBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) all’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per l’utilizzo delle cave di Cupinoro come polo industriale che accolga impiantistica a TMB (trattamento meccanico biologico) e Biogas per la lavorazione dell’indifferenziata in loco. Ora Comune di Bracciano, Bracciano Ambiente e Regione Lazio, e dall’altra parte i tanti abitanti e imprenditori, coltivatori, operatori turistici contrari, attendono notizie del Consiglio dei Ministri. Dall’incontro tra alcuni membri del Consiglio stesso e i comitati (che hanno gridato ieri il loro “No all’industria della monnezza“ per le strade di Bracciano) sono emersi due punti focali.
Da un lato gli usi civici legati all’Università Agraria, proprietaria dei terreni su cui insiste la discarica, potrebbero rappresentare il discrimine per bloccare qualsiasi destinazione industriale di Cupinoro, costituendo l’unico legame praticabile di diritto collettivo sulla discarica medesima. Dall’altro lato il Consiglio dei Ministri potrà stabilire se intervenire sull’AIA modificando il parere del MIBACT, ma non su ulteriori vincoli né irregolarità relative a Cupinoro e affiorate pubblicamente negli anni se non oggetto di precedenti ricorsi legali. Se un difetto, o un’azione fumosa o peggio illecita non è stato previamente impugnato e sottoposto a procedimento giudiziario, non è valutabile. Non saranno determinanti quindi il bilancio ancora aleatorio e sconosciuto della Bracciano Ambiente, Società Pubblica (con amministratore unico Marcello Marchesi), che conta oggi 17 lavoratori in cassa integrazione, e il giudizio negativo dei revisori dei conti. Né vincolo paesaggistico dell’area, che si estende tra comune di Bracciano e comune di Cerveteri (patrimonio Unesco). Potrebbe non pesare neppure la volontà del MIBACT. Tuttavia, ci informano dal comitato, un precedente potrebbe sussistere. Nel 2011 il consiglio comunale di Bracciano approvò un Piano Regolatore non conforme con Il PTPR (Piano Paesistico Regionale), nel quale Cupinoro era area con vincoli archeologico-paesaggistici delineati. Il consiglio comunale chiese un adeguamento e contestualmente un privato cittadino di Bracciano impugnò il provvedimento. Questo atto potrebbe influire insieme all’esistenza degli usi civici sulla decisione del Consiglio dei Ministri. L’attesa potrebbe protarsi fino all’autunno.
Gaza implode di morti civili, il fantasma della Concordia lascia il Giglio, il Papa vola low cost. E Cupinoro? Resta breaking news con le famose “W“ sospese. Molti perché, chi, che cosa, dove, quando. Misteri da esplorare, abusi da chiarire, vincoli da rispettare. Riavvolgendo il nastro, trasporatore di indifferenziata e altri residui. Ultimo interrogativo. La BA ha smesso ad aprile 2014 di versare la quota d’affitto sui terreni di Cupinoro all‘Università Agraria. Per clausola contrattuale quest’ultima dovrebbe rescindere il contratto e revocare i diritti della BA sulla discarica. Se la BA pretende di fondare un futuro imprenditoriale sull’industria-Cupinoro, tra bilanci “fantasma“ e contenziosi sui terreni, in mezzo il destino della salute di una popolazione e della sua economia, che piega prenderà la scalata alla montagna?
Sarah Panatta