Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio e del Comitato Bracciano Stop Discarica.
Contro il parere del Ministero dei Beni Culturali e contro la volontà dei cittadini, il Consiglio dei Ministri ha accolto la richiesta della Regione Lazio sull’impiantistica a Cupinoro.
Via libera all ‘industria della monnezza e alla nuova Malagrotta. Via libera all’ingiustizia, allo scempio del territorio.
Eravamo ampiamente preparati. L’Assessore ai Rifiuti Michele Civita – noto indovino – aveva profetizzato la decisione del governo già 5 mesi fa, quando a Viterbo negò pubblicamente l’esistenza di vincoli a Cupinoro e annunciò il sacrificio del nostro territorio, dato che per l’assessore regionale 30 anni di discarica non sono un sacrificio sufficiente.
Prendiamo atto che anche per la Presidenza del Consiglio dei Ministri i vincoli paesaggistici e archelogici, la Zona a Protezione Speciale e gli Usi Civici – vincoli validi per i cittadini ma evidentemente non per lo Stato – non contano nulla. E al danno, il governo aggiunge la beffa: nel comunicato ufficiale si legge che realizzare gli impianti è la condizione necessaria per poter effettuare la messa in sicurezza della discarica. Incredibile. Come se per riparare ai danni dell’ILVA fosse necessario costruirne un’altra accanto e continuare ad inquinare all’infinito! Per l’ennesima volta si tenta di rimediare agli errori del passato con un male peggiore.
Nessuno sembra invece preoccuparsi degli illeciti commessi e della sparizione dei fondi accantonati per il post mortem. Chi si occuperà di indagare sui livelli di tossicità delle sostanze sversate a Cupinoro in 30 anni? Chi farà qualcosa per fermare la crescente incidenza dei tumori vicino alla discarica? Chi valuterà l’impatto dei due ecomostri previsti – il megaimpianto TMB da 135.000 ton e la centrale a biogas da 33.000 ton – sul totale degli inquinanti già presenti?
Chiediamo a tutti i cittadini di farsi carico del problema manifestando apertamente la propria contrarietà e partecipando alle iniziative, anche di carattere legale, che verranno messe in campo. Chiediamo alle Amministrazioni e ai singoli esponenti politici di tutto il territorio di esprimere ferma opposizione anche all’interno del proprio schieramento. Al Sindaco di Bracciano e all’Amministratore della Bracciano Ambiente, autori di questo progetto scellerato, chiediamo le dimissioni immediate. All’Amministrazione di Cerveteri chiediamo di far fronte agli impegni presi sia sul problema Cupinoro – dal programma elettorale alla recente mozione – sia riguardo all’avvio della raccolta differenziata, per la quale non vorremmo davvero ritrovarci di fronte all’ennesimo ritardo.
Riaffermiamo insieme la legalità, difendiamo la nostra terra e la nostra economia, ricordiamoci che in un paese democratico i cittadini hanno dei diritti – primo tra tutti quello alla salute.
Diritti che non possono essere calpestati impunemente. Tantomeno da chi ci governa.