Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta indirizzata al Comune di Ladispoli.
Il Comune di Ladispoli è contro il proprio territorio.
È con grande rammarico che dobbiamo constatare come l’amministrazione comunale di Ladispoli non tuteli il proprio territorio e le attività che qui sono nate e operano.
Tralasciamo, ma fino a un certo punto, la polemica riguardante la prossima apertura di un punto McDonald’s nei pressi del cimitero di Ladispoli. Il ristorante fast-food di certo non rappresenta una delle eccellenze della qualità gastronomica e nei giorni scorsi ha fatto molto discutere la probabile presenza di reperti archeologici nella zona a ridosso della via Aurelia.
La nostra critica però riguarda l’organizzazione dell’evento che da giugno si è tenuto nel centro di Ladispoli. Tra i vari stand gastronomici si potevano trovare alcuni che offrivano la birra artigianale, proprio come quella che produciamo noi, ma con una piccola differenza: che venivano da diverse parti d’Italia, tranne che da Ladispoli.
Noi, il nome di Ladispoli, ce l’abbiamo nel marchio, con orgoglio. Fino a ieri.
Peccato.
Stiamo scrivendo questa lettera sulla strada di ritorno da Torino dove si è tenuta la festa dei 18 anni della birra artigianale italiana. Abbiamo avuto il piacere e l’onore di essere stati chiamati dagli organizzatori per rappresentare la birra insieme ad altre 40 aziende, su un totale di 600 imprese italiane. Possiamo affermare con un pizzico di orgoglio di esserci accreditati tra le eccellenze di un settore in espansione e in continua crescita come quello della birra artigianale.
Stiamo cercando di fare cultura della buona birra, che si vuole differenziare da quello su scala internazionale come la birra industriale, che rimane comunque un prodotto ancora valido. Abbiamo creato un punto di riferimento nella stessa città, dando la possibilità di lavorare a vari ragazzi di Ladispoli.
Voi ci remate contro. Perché chiamare nella fiera di Ladispoli aziende provenienti da altre città?
Abbiamo portato il nome del comune di Ladispoli in tutta Italia. Anche in Europa e nel mondo. Siamo stati segnalati sulle guide delle migliori birre nazionali. Per due volte abbiamo partecipato ad eventi sui prodotti del “made in Lazio” a Parigi.
Siamo stati chiamati da comuni vicini al nostro, compresi quelli di Roma Capitale e Fiumicino. Eppure, la cosiddetta “area politica” è la stessa di quella dell’amministrazione comunale di Ladispoli. Quindi presumiamo che si tratti esclusivamente di incompetenza di chi governa il nostro comune.
Avevamo intenzione di organizzare una festa come quella di Torino. Sarebbe stata una bella vetrina per la città. Non ne vale la pena.
È nostra intenzione, infatti, trovare un’altra sede in cui spostare i nostri stabilimenti. Siamo disgustati di essere ricordati solo in tempi di campagna elettorale per poi essere dimenticati il resto dell’anno.