Riceviamo e pubblichiamo l’appello spedito al Capo della Procura di Civitavecchia, Gianfranco Amendola dalle seguenti associazioni: Ass. Società civile per Bracciano, Ass. Salviamo Bracciano, Ass. Borgo Medievale.
Al Procuratore della Repubblica dr.Gianfranco Amendola
Presso il Tribunale di CIVITAVECCHIA
APPELLO
Per la seconda volta, siamo a chiederle, affinché solleciti, per quanto nelle suepossibilità e competenze, l’iter dei processi che PESANO sulla vita pubblica di Bracciano.
Ci riferiamo, ovviamente, a quelli che vedono, come protagonisti, alcuni amministratori, funzionari e lo stesso sindaco pro-tempore.
Il nostro non vuole essere un accanimento, ma le esterniamo le difficoltà e l’atmosfera di incertezza che si respira: dubitare delle persone cui è affidata la gestione della vita pubblica di una comunità, ne fiacca la partecipazione, ne
compromette la chiarezza istituzionale e ne mina, in modo irrimediabile, la fiducia.
Non a caso abbiamo usato la parola PESANO.
Troppi sono stati gli avvenimenti opachi di questi ultimi anni e i cittadini hanno fatto, pur nelle difficoltà relazionali, il loro dovere: segnalando, denunciando.
Conosce già tutti i casi di cementificazione non chiari, tutti i problemi legati alla discarica di Cupinoro, tutte le denunce sull’uso spregiudicato del Protocollo, elemento alla base della correttezza amministrativa in ogni istituzione ………….il risultato?
Una serie di proposte di archiviazione che, ce lo consenta, offendono il buon senso delle persone (gliene allego alcune) ed inoltre: iter dei processi lunghissimi per farraginose procedure, altri processi mai avviati, fascicoli
introvabili anche dopo i tempi previsti per le indagini.
A questo si deve aggiungere: la totale assenza dell’Amministrazione in rappresentanza dei cittadini (più
volte richiesta) da ogni procedimento penale; le tecniche dilatorie messe in atto dagli stessi funzionari indagati e/o imputati nel rilascio dei documenti richiesti (nonostante l’esosa tariffazione di 100 euro per l’accesso), con gravissima compromissione del concetto di trasparenza!
Sappiamo tutti che il principio della completa conoscenza degli atti, nella partecipazione ai procedimenti amministrativi delle persone direttamente interessate, è alla base di ogni democrazia: per noi cittadini di Bracciano,
esercitare questo diritto, è stato ed è molto, molto difficile . Perché? Alcuni di noi hanno avuto il coraggio di dirlo, di denunciarlo ma, se a questi atti, avviati per far chiarezza, nulla segue, i sospetti non possono che concentrarsi su chi il coraggio di parlare l’ha avuto!
Quando a parlare e informare l’opinione pubblica é stato un consigliere, questo è stato fatto decadere per poi reintegrarlo. I danni sono stati, di fatto, pagati con denaro dei cittadini; quando a parlare ed informare l’opinione pubblica sono stati cittadini e giornalisti, tutti sono stati oggetto di richieste risarcitorie per milioni di euro
(assieme allo stesso consigliere) da quegli stessi soggetti che non potevano ignorare gli abusi commessi.
E’ indubbio che nella nostra comunità qualcosa non funziona o non ha funzionato con la dovuta trasparenza; ma è altresì indubbio che qualcosa, da anni , non funziona nell’amministrazione comunale (e non parliamo solo di drammatica inefficienza!), ma neanche in molte autorità predisposte al controllo!
Irriverente ci è sembrata la conferenza dei servizi presso il Consiglio dei Ministri che ha riportato alla riapertura di Cupinoro e l’affidamento della sua conduzione, agli stessi soggetti Regionali, Comunali e della Bracciano Ambiente
che avevano generato nel corso degli anni la “catastrofica” situazione economica e ambientale: qualcuno li aveva informati degli atti presentati alla Procura di Civitavecchia ?
Per un” Pretore d’assalto”, come ancora molti la sentono, con un sentimento misto di gratitudine e di attesa, non è difficile disegnare la mappa di situazioni, non solo a livello locale, che vedono protagoniste sempre le stesse
persone, legate in un sistema (forse affaristico-politico?) che ha inquinato drammaticamente la gestione della vita pubblica.
Sentire quegli stessi personaggi affermare con grande sicumera, che “tanto i processi “ in cui essi sono implicati,” cadranno in prescrizione”, è un atto di grande violenza morale, un’offesa alla credibilità delle nostre istituzioni
giudiziarie e un notevole danno economico che ricadrà, necessariamente sui cittadini già tartassati. Il processo penale di Prato Giardino, si collega, in sede civile, ad una richiesta di risarcimento danni al Comune di 10 milioni di euro e….saremo noi cittadini a pagarli!
L’insopportabile lentezza dei processi avviati, darebbe loro ragione. Non intendiamo aggiungere altro; ella ben sa, in coscienza e per esperienza professionale, quali azioni mettere in atto per interrompere questa spirale, affinché tutti noi, privati ormai di ogni via democratica, comprese le elezioni che tali non sono più, non perdiamo fiducia nell’unico riferimento di uguaglianza rimasto: la GIUSTIZIA!
In attesa, porgiamo distinti saluti
Ass. Società civile per Bracciano
Ass. Salviamo Bracciano
Ass. Borgo Medievale
Bracciano 04-10-214