Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’Associazione Salviamo Bracciano.
E’ di pochi giorni fa la notizia che il giudice ha condannato la Bracciano Ambiente a pagare un’ “indennità risarcitoria” a uno dei 21 dipendenti licenziati. E’ il quarto che fa ricorso contro il licenziamento ed è il quarto che lo vince: siamo a quota 350.000 euro di conti bancari pignorati alla società in house del comune di Bracciano. Poi ci sono 40.000 euro di spese legali. In questo momento ci sono altri sette dipendenti che attendono che il tribunale si pronunci per lo stesso motivo. Se anche a loro verrà riconosciuta l’ “indennità risarcitoria”, la somma da riconoscere ai dipendenti licenziati sarà di oltre 1 milione di euro.
Tra le motivazioni del giudice anche quella della discriminazione dei licenziamenti: i criteri di scelta dei lavoratori da licenziare (ex art. 5 l. 223/91) non sono stati applicati all’intero complesso aziendale.
Dove troverà questi soldi la municipalizzata del comune di Bracciano? Che cosa pensa di fare il socio unico, cioè il sindaco Giuliano Sala, oltre che risolvere con il solito metodo, quello di “mettere le mani nelle tasche dei cittadini”? Ricordiamo che nell’ultimo consiglio comunale il bilancio della Bracciano Ambiente risultava in attivo per una somma che si aggirava intorno ai 20.000 euro. Ricordiamo anche che la magistratura sta indagando sui 12 milioni che avrebbero dovuto essere accantonati per la messa in sicurezza e la bonifica dell’area. Ricordiamo che Zingaretti ha praticato uno sconto di 13 milioni di euro alla società abbonandole l’ecotassa che quest’ultima non ha mai versato nelle casse regionali. Ricordiamo che c’è un amministratore unico sotto indagine per vari reati, ma questo non scalfisce la fiducia dimostrata dal primo cittadino verso il dirigente e suo avvocato personale, Marcello Marchesi. Ricordiamo che c’è un nutrito numero di dirigenti sotto inchiesta.
Intanto la Bracciano Ambiente ha deciso di ricorrere in appello contro le sentenze. Le spese legali addebitate ai cittadini di Bracciano non finisco mai.