Pubblichiamo qui di seguito, come richiesto e in forma integrale, la mail inviataci dal Sindaco di Bracciano Giuliano Sala in risposta all’articolo del 21 ottobre “Associazione Salviamo Bracciano: Bracciano Ambiente condannata a pagare i primi 4 ricorsi dei dipendenti licenziati”.
Egregio Direttore,
mi vedo costretto a scrivere alla vostra redazione perché ancora una volta, riscontro una “curiosa solerzia” nel pubblicare le comunicazioni dell’Associazione Salviamo Bracciano, senzaeffettuare alcun controllo sulle affermazioni e sulla veridicità delle dichiarazioni, nascondendosi dietro il fatto che comunque, trattandosi di una lettera sottoscritta, la responsabilità è in capo a chi la invia e non già di chi la pubblica.
Non solo non è così, perché chi pubblica il falso ne risponde come l’autore, in più è responsabile della disinformazione che deriva dal pubblicare, pedissequamente, contenuti non veritieri, senza effettuare (mai) un riscontro.
Lascio al lettore ogni valutazione sulla correttezza e la deontologia di siffatto metodo “giornalistico”.
Nella comunicazione inviatavi che avete pubblicato ci sono notizie inesatte, assoluta ignoranza delle procedure giudiziarie inerenti il diritto del lavoro e un metodo a dir poco approssimativo di trattare questioni giuridiche, con l’esclusivo intendimento della contrapposizione politica, peraltro messo in atto da una associazione che conterà, forse, 10 associati tra mogli, mariti e amici che sono poi gli stessi che rappresentano qualche altra associazione che spesso interviene nei dibattiti sulla Bracciano Ambiente.
La verità è che le cause del lavoro intentate e discusse sono, ad oggi, sette e quattro hanno visto il rigetto di tutte le domande e l’accoglimento parziale di una richiesta risarcitoria, mentre altre tre sono state respinte in toto.
La richiesta dei ricorrenti puntava in primis sulla nullità del licenziamento e sul reintegro del posto di lavoro, e in tutti e sette i casi è stato respinto.
Al contrario,quattro dei ricorsi su sette hanno avuto riconosciuta,con ordinanza, una indennità per complessivi €.245.000,00, pari a 18 mensilità ciascuno, che la norma prevede immediatamente esecutiva.
La Bracciano Ambiente ha il diritto di proporre opposizione,che ha già proposto, poi appello e infine ricorso per cassazione sulle ordinanze provvisorie emesse, e lo stesso diritto spetta anche ai tre ex dipendenti che sono stati totalmente soccombenti nel primo giudizio.
Come sempre, i conti si faranno in ascensore e chi ha imprudentemente eseguito provvedimenti provvisori potrebbe, in seguito, dover rimborsare quanto avuto e risarcire tutti i danni alla società avendo eseguito titoli provvisori.
Salviamo Bracciano, dando numeri al lotto sui risarcimenti, tuttavia non si domanda chi avrebbe pagato il maggior costo di circa €.1.500.000,00 all’anno per detti dipendenti, che sono stati licenziati.
Relativamente alle indagini in corso e alle invocazioni rivoltedirettamente al dott. Amendola, sono da commiserare coloro che credono che la giustizia in Italia sia quella delle Procure, e non dei Tribunali e delle Corti giudicanti.
Quanto alle parcelle degli avvocati, il costo sostenuto dalla società per ogni giudizio è di 1.500 euro, oltre IVA e cassa, meno della metà del compenso tabellare previsto dal D.M. 55/2014.
In ultimo poi alle azioni attuate dagli amministratori della Bracciano Ambiente fin dal 2007, di concerto con gli atti e le ordinanze del socio unico e le delibere votate dagli appartenenti alla maggioranza del Consiglio Comunale e della Giunta Municipale, tutti fondatori della municipalizzata, invito i cittadini ad informarsi ed a leggere attentamente gli atti ufficiali pubblicati sul sito della società e del Comune, e non i comunicati “politici” di una associazione che si definisce salvifica.
Giuliano Sala