Conosciamo tutti la storia di Simone, il ragazzo a Ladispoli che aveva ripreso col suo cellulare gli scaricatori abusivi insultandoli “di brutto” perchè gettavano sfalci e potature nel fosso.
Tra i due attori in campo, Simone e gli scaricatori, è tornata la calma e questo non può che essere positivo.
L’uno veniva additato per aver violato la privacy, gli altri per aver violato l’ambiente e il decoro urbano con un atteggiamento abusivo: entrambi atteggiamenti a nostro avviso da non elogiare, bensì da ammonire benchè in fondo entrambi giustificabili.
Anche i video “incriminati” che avevano creato contraddittorio pare siano stati rimossi dalla rete.
il ragazzo, pur partendo dalla ragione, era secondo molti cittadini passato dalla parte del torto insultando gli scaricatori e violandone la privacy, trattandosi di una piccola ditta locale che affronta, in un momento di crisi, non poche difficoltà per sbarcare il lunario nel periodo forse più nero della storia di Ladispoli.
E poi lo scarico consisteva in effetti in un po’ di erba scaricata su altra erba: per molti concime .
La vicenda dovrebbe aiutarci a comprendere meglio le nostre carenze: se da un lato dobbiamo fare in modo che sia più agevole ed economico in futuro lo scarico di potature e calcinacci per le aziende ed i privati, dall’altro dobbiamo cercare di giungere ad una soluzione per quanto riguarda l’istallazione o meno di un impianto di compostaggio.