La Grecia volta pagina con Alexis Tsipras, il leader di Syriza, partito di sinistra anti-austerità che ha trionfato alle elezioni con il 36,34% dei voti davanti a Nea Demokratia che si è fermata al 27,81%. Alexis Tsipras ha giurato alle ore 14.30 davanti al presidente della Repubblica greca, Karolos Papoulias a meno di 24 ore dal voto.
Lo schiacciante risultato non è però bastato per assicurare la maggioranza assoluta a Tsipras, che ha dovuto allearsi con i Greci Indipendenti di destra. Essendosi fermato a 149 seggi, non avendo quindi ottenuto la maggioranza assoluta, Syriza ha avuto bisogno di trovare un alleato di governo ed ha perciò stretto un accordo con il leader del partito nazionalista dei greci indipendenti (Amel) Panos Kammenos, che ha ottenuto 13 seggi. Un’intesa tra due schieramenti politicamente agli antipodi, ma accomunati da un’analoga avversione all’austerità imposta dall’Ue.
Tsipras ha giurato nelle mani del presidente della Repubblica ellenica che gli ha conferito l’incarico di formare il nuovo governo dopo la vittoria di ieri alle elezioni politiche e, come preannunciato, Tsipras ha fatto un giuramento solo politico e non religioso.
Sette sono i partiti che entrano in Parlamento superando la soglia di sbarramento del 3%. Il partito filo-nazista Alba Dorata conquista il terzo posto nel paese con una percentuale del 6,28% e 17 seggi. Quarto il partito di centrosinistra To Potami, seguono i comunisti di Kke con il 5,4 per cento dei voti e il Pasok che si ferma al 4,8%.