Nonostante tutto quello che ogni giorno diciamo, progettiamo e facciamo , nonostante tutto quello che la quasi totalità dei nostri operatori nell’Ospedale San Paolo si prodiga ogni giorno nel fare con dedizione, sensibilità, senso del sacrificio e passione, accade che un episodio, una segnalazione facciano sembrare tutto questo inutile, inappropriato, vano.”
In queste parole lo sfogo di un attonito Giuseppe Quintavalle, Direttore Generale della ASL ROMA F, che prosegue: “Il nostro impegno per una sanità pubblica adeguata, efficace, dignitosa, costruita intorno ai bisogni di chi ha bisogno, si infrange a volte contro il muro di una realtà sorda, indifferente, che qualche operatore, purtroppo decisivo in alcune circostanze, in spregio di tali principi, continua incredibilmente ad edificare .”
L’episodio a cui si riferisce è di alcuni giorni fa, accaduto presso il Pronto Soccorso, che ha coinvolto una anziana signora affetta da Alzheimer, lasciata senza sorveglianza ed assistenza, nonostante la presenza nella sala d’aspetto dei suoi familiari, attenti e disponibili ad una eventuale collaborazione se solo fosse stata permessa.
Di più: l’anziana utente, nel suo stato confusionale dovuto alla patologia inclemente, ad un certo punto è anche riuscita ad uscire dal reparto, dall’edificio e anche dal nosocomio, tanto da essere stata ritrovata poco dopo da un vigilante dell’Ospedale in una delle vie cittadine intorno al San Paolo, e da questi riportata prontamente in Pronto Soccorso.
Un episodio incredibile, per di più ai danni di una malata di Alzheimer, una patologia terribile che nel paziente significa isolamento, confusione, alienazione, e per il contesto familiare un immenso, continuo, irrimediabile dolore nel vedere progressivamente svanire nel nulla l’identità più intima e vera di un proprio congiunto, di un proprio caro.
“Ogni responsabilità di coloro che hanno contributo a far sì che si verificasse tale increscioso episodio verrà accuratamente accertata e sanzionata – specifica Quintavalle – anzi, su indicazione della Direzione Aziendale, il procedimento disciplinare nei confronti di coloro che sono stati individuati come possibili responsabili è già stato avviato, ma lasciatemi dire che nonostante ciò questa vicenda rappresenta un fallimento, un tornare indietro che fa male, che ci rattrista tutti.
Chi opera nella sanità pubblica non svolge un lavoro come gli altri: noi abbiamo una missione speciale perchè siamo deputati a portare aiuto, e non parlo solo di assistenza sanitaria, a quanti vivono un momento difficile, di assoluto bisogno, di necessità di solidarietà e di calore umano per quanto possibile.”
“Estrema vicinanza ai familiari, fatta di sensibilità ed attenzione, questo ho già espresso ai congiunti e questo mi impegno a continuare ad osservare nel corso del mio mandato: abbiamo tutti diritto ad una sanità più vera, efficace e sopratutto umana, ed a questo principio morale faremo in modo di ispirare dal primo all’ultimo dei nostri operatori di buona volontà.”