“L’obiettivo principale è quello della salvaguardia dei servizi essenziali dell’ospedale Padre Pio”. E’ quanto hanno ribadito gli amministratori del comprensorio del lago di Bracciano nel corso dell’incontro-conferenza del 17 febbraio nell’aula consiliare di Bracciano.
L’incontro è servito per illustrare nel dettaglio le motivazioni che hanno indotto i cinque comuni a presentare ricorso al Tar del Lazio per chiedere l’annullamento dei decreti di attuazione dei Programmi Operativi regionali che riguardano il Padre Pio.
“Noi vogliamo salvaguardare la struttura come sede di Pronto Soccorso ovvero il pieno mantenimento degli attuali reparti di medicina, chirurgia ed ortopedia”. Contestata l’individuazione del territorio come “area disagiata”. Un metodo che è stato impiegato per “aggirare” – ha detto l’assessore delegato alla Sanità Mauro Negretti – una sentenza del Consiglio di Stato per la quale il Padre Pio deve restare un ospedale sede di pronto soccorso”.
“Il nostro – ha ribadito il sindaco il sindaco Giuliano Sala – è un atto dovuto”.
Il primo cittadino ha inoltre messo in evidenza, dati alla mano, il disegno aziendale di depotenziare il Padre Pio di Bracciano a favore di Civitavecchia. Ponendo in evidenza che in atti aziendali come ospedale di riferimento per Bracciano si indica il Sant’Andrea e non più il San Filippo o il policlinico Gemelli, Sala ha poi chiesto, “perché dovremmo continuare a rimanere nella Asl Rm/F sante la situazione?
“Sono – ha detto il sindaco di Manziana Bruno Bruni – disposto a tutto. Quello che è successo è ingiusto. Siamo gli unici territori che sono stati penalizzati”.
Commenti sono arrivati anche alla nota aziendale pubblicata sul sito Asl che indica nuove programmazioni per l’ospedale di Bracciano.
“Si tratta di servizi accessori e non essenziali e dei quali nell’atto aziendale non si fa menzione. Aspettiamo con fiducia – commenta ancora l’assessore Negretti – le decisioni che il 4 marzo prossimo il Tar del Lazio prenderà sul ricorso da noi presentato”.
Il ricorso è stato presentato dai Comuni di Bracciano, Manziana e Trevignano. Assicurata inoltre l’adesione dei Comuni di Anguillara Sabazia e Canale Monterano che hanno deliberato in merito.