“Si è voluto compiere un atto di atroce barbarie, si è voluto agire in modo deciso e spietato, nel solo fine di trarre vantaggio materiale. Si è voluto calpestare il luogo di riferimento della memoria umana non comprendendo il “rispetto” di coloro che rappresentano il motivo della nostra esistenza. Si è voluto sfregiare la dignità della persona per colpire l’aspetto estetico della struttura alla quale il ricordo ha un suo volto.
Come società civile e movimento politico dobbiamo comprendere che ogni elemento della nostra vita ha un suo segmento di essenza e che tale deve essere protetto e difeso ad ogni costo da ogni tentativo di offesa, così come la condanna che deve essere forte nel suo clamore, e la solidarietà piena verso coloro i quali si sono visti ieri tentare di profanare il ricordo della loro storia e, seppur indirettamente, della loro odierna vita. Il passato e il suo significato come spazio e momento hanno ricevuto un terribile oltraggio psicologicamente paragonabile ad un colpo al ventre alla quale ci costringe a piegarci in ginocchio.
Il momento più straziante al quale nessuno crede, se non nel momento in cui viene a constatare con i propri occhi quanto avvenuto, e perché nessuno può immaginarsi mai di pensare che si possa arrivare a così tanta inumana cattiveria. Le gesta umane, siano esse positive o negative, nel momento in cui si manifestano divengono patrimonio della collettività ed elemento di riferimento morale per ciò che ne diviene diretta conseguenza. L’atto compiuto da questi “elementi scellerati” della società ci pone di fronte ad una realtà nella quale i modi di espressione della incomprensione all’appartenenza, e all’accettazione delle regole di “armonia” reciproca, risultano mostrare i segni della più totale miserabilità.
La città di Ladispoli ha conosciuto quanto di più terribile è l’efferatezza di una azione che lega un agghiacciante desiderio ad un feroce obiettivo e noi tutti dobbiamo comprendere come la possessione dell’accecata mira, passando sopra ogni cosa, passi all’azione senza alcuno scrupolo. Dobbiamo vedere tutto ciò con l’unico sguardo che possiamo fissare e cioè quello secondo il quale tale fatto non si debba più ripetere in futuro.
Il Segretario del Circolo PD di Ladispoli sottolinea: “ Le grandi Civiltà del passato avevano tutte un grande culto per i propri defunti, culto che è arrivato fino a noi con, ad esempio, le necropoli etrusche o le piramidi egizie….Ciò che è successo nel cimitero di Ladispoli dimostra la barbarie a cui è arrivata la nostra società e mi conferma nel pensare che, citando Pavese, “un popolo senza memoria è un popolo senza futuro Faccio un appello, che sicuramente rimarrà inascoltato, ai colpevoli di questo grave atto: dimostrate di essere uomini e non bestie quali vi siete dimostrati e costituitevi alle forze nell’ordine per scontare la vostra giusta pena.””
Circolo PD Ladispoli