Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Massimiliano Valeriani, ha approvato all’unanimità il nuovo regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari dell’ente proposto dall’Ufficio di presidenza.
Si tratta di un adempimento previsto dal “Codice in materia di protezione dei dati personali” (articoli 20 e 21 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196), che va a disciplinare i tipi di dati trattati e le operazioni eseguibili presso il Consiglio regionale del Lazio, nei casi non specificati dalla legge. Il regolamento approvato oggi – che sostituisce il precedente del 2006 – recepisce lo schema tipo elaborato da un gruppo di lavoro creato ad hoc dalla Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome per fornire a tutti i Consigli regionali un testo omogeneo. Uno schema che ha già ottenuto il parere positivo del Garante della Privacy, dopo che la Conferenza ha recepito alcune osservazioni.
Confermato, come previsto dal Codice, che il trattamento dei dati personali è consentito solo in riferimento ai tipi di dati e di operazioni identificati e resi pubblici, con un atto di natura regolamentare, il punto centrale del nuovo regolamento sta nell’aggiornamento delle 14 schede riferite a specifici trattamenti di dati, resosi necessario per il cambiamento della normativa di riferimento ovvero dalle diverse modalità con cui vengono effettuati i trattamenti. Ognuna di esse, infatti, indica i riferimenti normativi, la descrizione del trattamento, le modalità dello stesso, le finalità di rilevante interesse pubblico perseguite e ogni altra indicazione utile alla gestione corretta dei dati per singola materia. Di seguito l’elenco dei 14 ambiti di trattamento di dati sensibili e giudiziari effettuati presso il Consiglio regionale del Lazio:
1 – Nomine e designazioni;
2 – Instaurazione e gestione del rapporto di lavoro del personale;
3 – Assicurazione rischi di morte, invalidità permanente e temporanea, dipendenti da infortunio o infermità, e assicurazione infortuni dei Consiglieri e Assessori regionali in carica;
4 – a) Anagrafe patrimoniale dei titolari di cariche elettive e di cariche direttive di alcuni altri enti; b) Gestione economica, fiscale e previdenziale delle indennità, degli assegni vitalizi e delle reversibilità dei Consiglieri, ex Consiglieri e Assessori regionali;
5 – Attività di tutela amministrativa e giudiziaria – Patrocinio legale e rimborso spese legali;
6 – Difesa civica e altre funzioni di garanzia;
7 – Strumenti di democrazia diretta (iniziativa legislativa popolare, petizioni e referendum);
8 – Attività politica, di indirizzo e di controllo – sindacato ispettivo;
9 – Verifica elettorato passivo e requisiti per l’esercizio del mandato;
10 – Riconoscimento inabilità totale e permanente al lavoro degli eletti alla carica di Consigliere regionale;
11 – Documentazione dell’attività istituzionale del Consiglio regionale e degli Organi consiliari;
12 – Insindacabilità Consiglieri regionali;
13 – Attività del Comitato regionale per le comunicazioni;
14 – Attività amministrative relative alla concessione di patrocini, contributi e altri benefici a enti organismi senza scopo di lucro.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti periodici previsti dalla legge, tutte le future modifiche alla disciplina del trattamento dei dati dovranno seguire un doppio passaggio, prima in Ufficio di presidenza e poi in aula consiliare, come avvenuto per il nuovo regolamento.