23 Dicembre, 2024
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Circolo PD Ladispoli: riflessione sull’accoglienza dei rifugiati in città

“Il  Circolo PD di Ladispoli prende atto di quanto  annunciato dal  Sindaco Crescenzo Paliotta in merito all’emergenza rifugiati.

Allo stato attuale il comprensorio non è in grado di poter offrire il supporto efficiente e  necessario per fronteggiare la situazione.

Non essere all’altezza di un contesto di questa portata non significa però non possedere le caratteristiche per le quali porre in continuo svolgimento tutte quelle necessarie misure di carattere umano e sociale. Come sappiamo   la città di Ladispoli nel corso della sua storia, ed in particolare dal secondo dopoguerra in poi, ha conosciuto il fenomeno dei flussi migratori ed è tuttora una realtà multiculturale all’insegna della  civile convivenza.

Oggi ci troviamo di fronte ad un dramma di proporzioni bibliche con intere famiglie o singoli costretti ad abbandonare tutto fuggendo  dalla propria terra d’origine, e ripartire da zero voltando radicalmente pagina.

Colpiti da eventi bellici, persecuzioni politiche o razziali, oppure per cataclismi naturali, si è spinti a prendere una decisione che cambierà per sempre il corso della propria vita.   Purtroppo non tutti qui a Ladispoli dimostrano sensibilità e comprensione nei confronti di questi sventurati, migranti per forza, come si legge su certi blog pieni di pregiudizi, se non di aperta ostilità, che per primo offendono le mani tese del mondo del volontariato sempre disponibile per tutti, senza distinzioni.

“ La speculazione che viene giocata in questi giorni sulla pelle dei rifugiati – dichiara Silvia Marongiu, presidente Forum Immigrazione PD provincia di Roma – ha lo scopo di buttare fango su vittime della guerra e di gravi discriminazioni, con l’unico obiettivo di giocare sul malcontento di una società stremata per gli effetti della prolungata crisi economica.

La disinformazione regna sovrana : andrebbe spiegato che il costo dei 42 euro al giorno comprende vitto, alloggio, pocket money e phone card. Che questi soldi non vanno al rifugiato, ma all’organizzazione sociale che vince il bando pubblico per dar loro assistenza.

Che si tratta di fondi UE; l’accoglienza per i rifugiati è finanziata in larghissima parte con fondi dell’Unione europea, fondi che non possono andare all’Italia per nessun altro motivo che non siano i rifugiati. Il fondo che l’UE ha messo a disposizione dell’Italia per far fronte agli sbarchi è di 500 milioni di euro per i prossimi 5 anni. Per la Convenzione di Ginevra, il regolamento di Dublino e tutta la legislazione internazionale e nostrana relativa ai rifugiati, chi ha diritto a richiedere asilo o protezione internazionale non può essere rifiutato; il diritto d’asilo è un diritto fondamentale: rispettarlo o meno, distingue le democrazie dalle dittature.

In sede europea, il governo italiano propone l’apertura di presidi internazionali in Paesi di transito o raccolta come il Sudan, Niger e Tunisia per quanti fuggono da guerre e persecuzioni accogliendo così la proposta avanzata da importanti organizzazioni umanitarie.  A livello provinciale stiamo cercando di fare un lavoro sinergico – tra Forum Immigrazione, Politiche per la legalità e Welfare – che possa coinvolgere tutte le associazioni attive sul territorio.

L’obiettivo non è solo quello di fornire uno strumento di mappatura ma di creare un ponte con tutte le realtà che sono chiuse nel disagio sociale, laddove le istituzioni da sole non riescono a dare delle risposte. Da una parte si costruiscono nuove politiche di integrazione, sperimentando nuove forme di rapporti e comportamenti, dall’altra si cerca di intervenire sul fronte della sicurezza con un rapporto costante con le forze dell’ordine che da sole non possono monitorare il territorio. A livello cittadino non basta favorire la coesione sociale attraverso la cultura come strumento per l’affermazione dei diritti, stimolare riflessioni sull’ identità, la memoria e il futuro ma occorre costruire un percorso condiviso che sappia affrontare il tema emergenziale facendo tessuto con l’associazionismo. 

Per quanto mi riguarda – sottolinea il Segretario del Circolo, Andrea Zonetti –  posso solo dire che Ladispoli si è sempre dimostrata una Comunità accogliente pronta ad ospitare nuovi cittadini provenienti da ogni parte del mondo. In alcune fasi della propria storia, viste le tante case vuote durante i mesi invernali, è stata pronta ad ospitare tanti flussi di profughi che scappavano da persecuzioni o da guerre, gli ebrei dopo la seconda guerra mondiale, i cileni dopo il golpe di Pinochet negli anni ’70 e infine i russi negli anni ottanta. Certamente oggi molto è cambiato: Ladispoli non è più quel “villaggio balneare” con migliaia di case sfitte e vuote per gran parte dell’anno e quindi non vi è più quella capacità ricettiva di tanti anni fa. A ciò, si aggiunge purtroppo la crisi economica e sociale che stiamo attraversando e che rischia di aumentare le tensioni sociali nella cittadinanza: ricordiamo che non vi è cosa più semplice di risolvere le proprie frustrazioni personali inventandosi un nemico esterno! Per tutte queste ragioni, chiediamo al Prefetto e alle Istituzioni sovracomunali competenti di condividere con l’Amministrazione comunale e il Sindaco di Ladispoli le decisioni da assumere nel rispetto delle reali possibilità di Ladispoli”.

Circolo PD Ladispoli

 

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