“La gestione dell’acqua di Anguillara Sabazia deve rimanere pubblica” questa è la dichiarazione del Sindaco, Avv. Francesco Pizzorno, di fronte alla comunicazione della Regione Lazio nella quale si invita e diffida il Comune a provvedere entro 30 giorni all’affidamento in concessione d’uso gratuita al gestore del servizio idrico integrato (Acea Ato2) delle infrastrutture idriche di proprietà comunale.
L’attuale Amministrazione Comunale ha dimostrato fin dai suoi primi passi, nonché con la delibera di Consiglio n. 6 del 31/01/2012 avente ad oggetto “Tutela Acqua Pubblica Bene Comune”, di considerare la gestione dell’acqua come una priorità e prerogativa di un’amministrazione pubblica e non, sicuramente, risorsa monetizzabile da parte di un ente composto al 49% da capitale privato.
In considerazione di ciò, sono stati numerosi ed economicamente importanti gli sforzi che questa Amministrazione ha sostenuto per rendere potabile l’acqua fornita dagli acquedotti comunali: sono stati, infatti, istallati i sistemi di potabilizzazione che hanno permesso di risolvere l’emergenza sanitaria creata dalla presenza di arsenico e floruri, e sono costanti e notevoli gli sforzi per mantenere efficiente una rete idrica spesso obsoleta e in alcuni casi fortemente ammalorata.
La lettera indirizzata a ben 29 Comuni della zona Lazio Centrale, oltre ad evidenziare che ad mancato adempimento si avvieranno le procedure per l’applicazione dei poteri sostitutivi senza ulteriori comunicazioni (commissariamento), sottolinea come la mancata concessione del servizio comporterà responsabilità erariale.
Di fronte a questa disposizione della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, il Sindaco Pizzorno e la sua Amministrazione si sono impegnati a fare di tutto per resistere a tale cessione coattiva.
“Sono stato sempre a favore dell’acqua come bene primario e pubblico; fin dal 2010, insieme agli altri consiglieri di opposizione, avevamo presentato una proposta di modifica dello Statuto comunale volta a rafforzare il concetto di gestione pubblica della risorsa acqua.
Anche nelle mille difficoltà gestionali, data la scarsezza di risorse e la notevole assunzione di responsabilità personale, anche dal punto di vista erariale, che l’attuale normativa pone in capo ai Sindaci, ritengo che questa sia una battaglia da combattere con ogni energia. Ho provveduto ad inoltrare un’ulteriore formale diffida agli uffici regionali, nonché un’istanza al Consiglio delle Autonomie Locali affinchè intervenisse anche e soprattutto a tutela di un Comune come il nostro e come gli altri Comuni rivieraschi che contribuiscono a fornire acqua ad Acea senza alcun beneficio di ritorno, anzi subendo notevoli pregiudizi”.
Così risponde l’amministrazione comunale.