Continua a pieno ritmo il Tuscia in Jazz Spring Festival a Viterbo. Per la terza giornata di concerti in cartellone grandi ospiti nazionali e internazionali della musica.
Si parte alle 18.00 ad ingresso libero al Museo della Ceramica della Tuscia per la rassegna di concerti organizzata in collaborazione con la Fondazione Carivit con il duo Bass’n’Voice di Mauro Dolci e Diana Saiu. Il duo capitanato dal bassista Mauro Dolci, per anni bassista e direttore artistico dei tour di Sergio Endrigo e Ornella Vanoni, che vanta collaborazioni con Renzo Arbore e Chet Baker solo per citarne un paio, proporrà un concerto dedicato agli standard del jazz e della canzone italiana. Ovviamente in programma anche brani di Sergio Endrigo. Ad interpretali la voce di Diana Saiu talento del viterbese ed affermata didatta.
Alle 19.00 alla Sala degli Almadiani ingresso euro 10 sarà il turno del duo Rosario Giuliani e Enzo Pietropaoli che per l’occasione presenteranno un progetto inedito ed a hoc per il festival. Rosario Giuliani al sax e Enzo Pietropaoli al contrabbasso rappresentano due delle eccellenze italiane nel mondo per la musica jazz. Da decenni rappresentano il meglio della musica italiana ed entrambi si sono aggiudicati i più importanti riconoscimenti nazionali di settore. Giuliani e Pietropaoli però sono anche due grandi sperimentatori e ricercatori della musica e subito hanno sposato il programma innovativo del Tuscia in Jazz Spring 2015, dedicato molto alla ricerca, all’innovazione e alla contaminazione, con un progetto inedito e dedicato al festival.
Un evento imperdibile per gli amanti del jazz come lo sarà quello delle 21.30 al Teatro San Leonardo ingresso euro 15 quando di scena sarà uno dei musicisti più attesi del festival Kurt Rosenwinkel con il suo New Quartet. L’artista si presenta alla testa di un quartetto che annovera la presenza di Aaron Parks al piano, il solido Orlando Le Fleming al contrabbasso, musicista di grande esperienza e Allan Mednard alla batteria. Nato a Philadelphia nel 1971, Kurt Rosenwinkel è da molti considerato il chitarrista più importante della sua generazione, e la sua figura musicale è stata spesso accostata a quella di storici innovatori dello strumento quali Pat Metheny, John Scofield, John Abercrombie e Bill Frisell, tanto che anche il presidente Obama l’ha voluto ospite alla Casa Bianca.
Negli anni 2000 ha realizzato per la Verve una pregevole serie di lavori discografici, e in seguito con l’etichetta Wommusic ha pubblicato nel 2008 The Remedy – Live at the Village Vanguard, con Mark Turner, Aaron Goldberg, Joe Martin e Eric Harland, e nel 2009 Standards Trio: Reflections, con Eric Revis e Eric Harland, due lavori di grande successo che hanno sancito la statura artistica della sua figura musicale a livello mondiale. Nella sua produzione discografica Rosenwinkel ha sicuramente dato prova, accanto alle sue formidabili qualità esecutive e strumentali, di una visione compositiva e musicale decisamente innovativa e talvolta visionaria, che lo ha confermato al centro dell’attenzione della critica e gli ha procurato un vasto seguito di appassionati.
La sua concezione musicale nasce e si sviluppa a partire da basi decisamente solide: tra le collaborazioni precedenti alla carriera di bandleader spiccano quelle con nomi storici come Gary Burton e Paul Motian.
Trasferitosi a New York nel 1991, Rosenwinkel ha inoltre avuto modo di essere parte e di contribuire all’evoluzione di una nuova scena di straordinari musicisti comprendente tra gli altri Brad Mehldau, Mark Turner, Ben Street, Larry Grenadier, Avishai Cohen, Jeff Ballard e Jorge Rossy.
Questo tour lo vede alla testa di un quartetto che annovera la presenza di Aaron Parks al piano, uno dei più brillanti giovani esponenti del proprio strumento attivi sulla nuova scena jazzistica USA, già al fianco tra gli altri di Terence Blanchard, Lage Lund e Mike Moreno, il solido Orlando Le Fleming al contrabbasso, musicista di grande esperienza che annovera tra le sue collaborazioni quelle con Antonio Sanchez, Branford Marsalis Quartet, Seamus Blake, Ari Hoenig, Gilad Hekselman, Will Vinson, Lage Lund, Anat Cohen, Joey Calderazzo, David Sanchez and Jeff “Tain” Watts, e Allan Mednard alla batteria, uno dei più fenomenali giovani batteristi segnalatisi negli ultimi anni sulla scena jazzistica internazionale. Dopo il concerto di Kurt Rosenwinkel e il suo quartetto la serata continuerà al Blitz Caffè per le jam session che vedono coinvolti gli oltre 120 allievi arrivati da tutta Europa per i corsi, le star del festival.
Il festival, che proseguirà fino al 6 aprile, ha però ancora tanti assi da calare e il giorno di pasqua sarà il turno dei concerti di Rita Marcotulli e Rosario Giuliani con l’orchestra di Enrico Mianulli. Per acquistare i biglietti in prevendita ci si può recare all’Ufficio Turistico di Via Ascenzi, online sul sito www.ciaotickets.com o direttamente al botteghino del festival.
Per info www.tusciainjazz.it o facebook/tusciainjazz telefono 393 9511130.