Il vero “suicidio” sarebbe non portare a termine velocemente la raccolta differenziata su tutto il territorio poiché questo farebbe lievitare il costo totale della Tari che si ripercuoterebbe su tutta la collettività. Se il centro cittadino, compreso le sue attività, continuasse a produrre solo rifiuto indifferenziato, il maggior costo che ne deriverebbe rispetto alle previsioni fatte sarebbe sostenuto anche dalle attività e dai cittadini che con impegno e responsabilità già fanno la raccolta differenziata. Il vero senso di responsabilità, quindi, sta nel portare a termine il prima possibile l’ampliamento della raccolta differenziata su tutto il territorio comunale e non nell’ ipotizzare sconvolgimenti di particolari “equilibri”.
Per quanto concerne le modalità di raccolta, l’Amministrazione comunale è convinta che la soluzione messa in campo sia la più economica ed equa per le diverse categorie di attività, poiché i costi elencati nella proposta sono identici a quelli che sosterebbe il Comune. Inoltre ritiene che sia un buon sistema con il quale far pagare ad ogni attività per il rifiuto che realmente produce e per il servizio di cui necessita. Resta fermo comunque il fatto che le aziende possono scegliere di smaltire i propri rifiuti anche con altre ditte autorizzate.
In merito allo “sconto dell’80 %”. Non si tratta di uno sconto ma dell’abbattimento della parte di tariffa che copre il servizio e lo smaltimento dei rifiuti, poiché questo costo verrà sostenuto dall’utenza in base alla produzione ed al tipo di servizio che riterrà necessario per soddisfare le proprie esigenze. La pesatura dei rifiuti sarà informatizzata ad ogni conferimento: é possibile controllare il peso del rifiuto conferito diviso per le varie tipologie.
Il limite di peso dei sacchi “25kg”, non è una costrizione imposta dall’amministrazione ma quanto prevede la normativa sulla sicurezza dei lavoratori (cosa che dovrebbe essere nota soprattutto agli operatori commerciali).
Resta difficile immaginare un rifiuto differenziato prodotto all’interno della giornata che possa provocare un “aria malsana”. Comunque si ribadisce che uno dei motivi per il quale si è stabilito di mettere in campo diverse tipologie di servizio è proprio per soddisfare le esigenze delle varie categorie commerciali.
Per quanto concerne lo spazzamento non si capisce quale sia la soluzione proposta da Assobar ? Forse si propone di far passare la spazzatrice durante la notte con aggravio di costi, dovuti ai turni notturni, oltretutto incuranti dei cittadini che vi risiedono e che magari in quelle ore vorrebbero riposare? Oppure si potrebbe prevedere su tutto il centro lo spazzamento manuale anch’esso chiaramente con aggravio di costi?
Ci sembra piuttosto singolare il tentativo di osteggiare con fantomatiche problematiche, come “lo sconvolgimento degli equilibri”, l’importanza di portare a termine la raccolta differenziata nella città. Senza considerare quale discapito porterebbe alla comunità sia in termini economici, di igiene urbana e di rispetto per l’ambiente.
Non ci è dato di sapere quanti associati conti “Assobar”, ma sappiamo bene che le attività a Ladispoli sono oltre 1500 e che la grande maggioranza è ben lieta, finalmente, di pagare per quello che realmente produce e non per ciò che producono gli altri. Pagheranno di più le attività che producono di più: questo è quello che prevedono le normative europee e quello a cui tutti i Comuni dovranno arrivare.
Facciamo un appello al senso di responsabilità di tutti, a cominciare dalle attività commerciali e produttive: l’estate 2015 può essere un banco di prova positivo per tutta la città e proprio le attività che vivono di turismo sono le più interessate alla riuscita di un progetto che porterà Ladispoli all’avanguardia in un settore così importante.