Il rating della Città Metropolitana di Roma Capitale riflette principalmente il rating sovrano a lungo termine della Repubblica Italiana (BBB-/ Stabile). Per questo limita il rating della Città Metropolitana di Roma Capitale, che non può beneficiare di un rating superiore a quello attribuito al sovrano.
La Città Metropolitana di Roma Capitale continua ad operare in un quadro istituzionale in evoluzione ma equilibrato. L’equilibrio delle entrate e delle spese rimane in linea con i passati risultati, anche se il bilancio si è deteriorato e la sua flessibilità finanziaria si è indebolita.
A causa di questi fattori è stato rivisto al ribasso il merito di credito individuale o stand-alone da ‘a +’ ad ‘a’, livello che rimane comunque superiore a quello dello Stato.
Negli ultimi anni l’Ente non ha aumentato il suo indebitamento e sotto il nuovo status di città metropolitana di Roma continuerà a garantire un adeguato equilibrio tra entrate e spese nei prossimi trimestri. Il ruolo di città metropolitana potrebbe essere determinante per aumentare l’efficienza a livello comunale. Sulla base di questi presupposti Standard & Poor’s ritiene che il governo non metterà a repentaglio il bilancio delle città metropolitane.
Il merito di credito della Città Metropolitana di Roma Capitale è, in primo luogo, sostenuto dalla valutazione positiva del management dell’Ente, dalla buona liquidità del medesimo e da passività potenziali molto basse. Invece la flessibilità molto debole di bilancio, lo stock significativo del debito, e la media dei risultati di bilancio mitigano i citati fattori positivi.
La solida gestione finanziaria ha permesso all’ente di fronteggiare i momenti difficili, come l’aumento dei tagli del governo centrale dal 2011, le deboli condizioni economiche, i ritardi nell’erogazione dei trasferimenti della Regione Lazio ed il calo del gettito delle imposte.
Infatti la Città Metropolitana di Roma Capitale ha dovuto affrontare i ritardi dei trasferimenti di cassa da parte della Regione Lazio utilizzando le sue ampie giacenze per far fronte ai pagamenti.
Come conseguenza, il debito dell’Ente non è aumentato, la liquidità, anche se ridotta, è rimasta eccezionale ed i debiti di funzionamento stabili.