La ripresa, nel porto di Civitavecchia e nel Network laziale gestito dall’Autorità Portuale di Civitavecchia Fiumicino Gaeta, è ora evidente anche nei numeri.
Crescono traffici e occupazione. Ad inizio 2015, soltanto le 35 imprese autorizzate ad operare nei porti del Network (ex art. 16 e 16 bis della legge 84/94) hanno dichiarato complessivamente 1272 dipendenti, a fronte dei 1086 dell’anno precedente e degli 816 del 2013, con un aumento del 18% dell’occupazione (il 55% nell’ultimo anno e mezzo), escludendo da tale computo le società di servizi di interesse generale, gli enti, le compagnie di navigazione e tutte le altre aziende che operano nel porto e quelle dell’indotto.
Il traffico complessivo del Network nel 1° trimestre 2015 cresce di oltre il 17% rispetto allo stesso periodo del 2014: si sono registrate oltre 4 milioni di tonnellate di merci movimentate contro i 3,4 milioni del 2014.
“Raccogliamo i frutti – dichiara il presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti – del lavoro svolto nel momento più difficile per l’economia del Paese. Ora le nuove infrastrutture realizzate e gli accordi commerciali per i traffici iniziano a tradursi in nuovi posti di lavoro. Questi sono solo i primi segnali derivanti dall’aver fatto di Civitavecchia il polo dell’automotive e dell’agroalimentare. Presto, per quanto riguarda le auto, dopo il traffico FCA da Melfi verso gli Usa, avremo altre novità positive sia per l’import che per l’export.
Per quanto concerne le crociere, i veri numeri del 2015 cominceremo a vederli da fine mese, soprattutto con il turn-around, che lascia maggiore reddito nello scalo e sul territorio e che è destinato a crescere ancora grazie agli accordi fatti per i rifornimenti delle provviste di bordo con alcune delle maggiori compagnie, che hanno scelto Civitavecchia come base italiana per la logistica delle provviste. Inoltre, stanno partendo traffici industriali nuovi per il nostro porto: si tratta di merci general cargo, special cargo e di macchinari assemblati nel porto e spediti via mare in tutto il mondo. Sul fronte del lavoro, nonostante le emergenze occupazionali ereditate dal passato in alcuni ambiti ben definiti, ed a cui si sta cercando comunque di dare una risposta concreta, i numeri sono eccellenti. E la Compagnia Portuale ha presentato formale istanza per un aumento dell’organico immediato con 42 assunzioni a tempo indeterminato e 40 a tempo determinato. Ora abbiamo il dovere di dare seguito alle azioni intraprese finora, completando le infrastrutture previste dal piano regolatore portuale, e dando così ulteriore impulso alla ripresa già innescata, facendoci trovare pronti con spazi, banchine e terminal adeguati”.
In particolare, il traffico si incrementa in tutti e tre gli scali: Civitavecchia +5%, Gaeta +33%, Fiumicino +64%.
Il traffico di merci liquide cresce del 46% (+410 mila tonnellate), quello delle merci solide del 6% (+160 mila tonnellate). Le rinfuse liquide crescono su Fiumicino (+64%; +300 mila tonnellate) e su Gaeta (+107%; +210 mila tonnellate), mentre si contraggono su Civitavecchia (-44%; -98 mila tonnellate). Il traffico di merci invece cresce soprattutto su Civitavecchia (+10%; +236 mila tonnellate).
Il traffico merci complessivo nel porto di Civitavecchia si incrementa del 5% e, a fronte della ormai endemica contrazione delle rinfuse liquide (i rifornimenti per l’aeroporto Leonardo da Vinci ormai arriveranno quasi esclusivamente direttamente a Fiumicino) si ha un incremento del 9% delle rinfuse solide e dell’11% delle merci varie in colli.
Tra le merci in colli si registra, in particolare, un incremento del 12% delle merci in contenitori e del numero di TEU movimentati, cosi come cresce del 10% il traffico di merci movimentate in modalità RO-RO.
Tornano a crescere anche le autostrade del mare. Il numero complessivo di automezzi imbarcati e sbarcati (tra traffico di linea e commerciale) si incrementa del 25%: autopasseggeri +8%, mezzi pesanti +6%, altri automezzi +158%.
Il vero boom è legato alla ripartenza dell’automotive: le autovetture nuove fanno registrare +126%.
In crescita del 4% anche il numero di passeggeri di linea, mentre il traffico di crocieristi fa registrare una flessione del 5%, anche se, a fronte di una contrazione del 20% del traffico di crocieristi in transito, si ha un incremento del 24% dei crocieristi imbarcati sbarcati, e quindi del traffico di turn-around. Permane comune positiva la previsione delle crociere per il 2015, dove la crescita complessiva a fine anno è stimata essere a doppia cifra rispetto alla flessione del 2014, che riguardò tutto il Mediterraneo per la scelta dei big-player di mercato di delocalizzare in Asia le maggiori unità, oggi tornate nel “mare nostrum”.