Mercoledì 6 maggio il PD di Manziana ha organizzato un incontro pubblico sulla città metropolitana aperto ai cittadini, alle Associazioni e ai Movimenti del territorio, in vista del referendum consultivo indetto dall’Amministrazione comunale domenica 10 maggio.
Sono intervenuti l’onorevole Emiliano Minnucci, il vice sindaco della città metropolitana Mauro Alessandri ed il segretario del PD provinciale Rocco Maugliani. Si è parlato di come la città metropolitana sia il naturale sviluppo della provincia e di come i nostri comuni continueranno ad esistere, con la differenza che avranno una sede per confrontarsi con Roma su problemi di area vasta. Ciò che è sicuro è che la città metropolitana ci porterà sicuramente al cambiamento.
Emiliano Minnucci: «Il PD sta approfondendo dagli inizi degli anni ’90 questo provvedimento. Dobbiamo renderci conto di come sia mutata la realtà locale: i nostri paesi sono diventati molto più grandi. Ciò ha prodotto una mutazione anche culturale e la città metropolitana nascerebbe naturalmente da questo spostamento. L’Istituzione di fronte al cambiamento deve essere in grado di rispondere alle esigenze. Prossimamente dovremo fronteggiare una prova importantissima che è quella del Giubileo: la città metropolitana dovrà essere l’interlocutore del governo per intervenire su tutto ciò che si trova intorno a Roma. Non saremo fagocitati dalla città ma con la città metropolitana avremo lo strumento per dialogare con Roma, tenendo conto delle specificità. Affinché le città metropolitane decollino è necessario che non vengano uccise in fasci e le località devono fare la loro parte. A chi parteciperà al referendum consultivo di domenica prossima mi sento di dire che in ogni caso la procedura per uscire da questo provvedimento è complessa e faticosa e probabilmente non produrrà alcun effetto, perché al di fuori dell’area metropolitana non è chiaro cosa saremo».
Mauro Alessandri: «All’interno della città metropolitana, Roma è obbligata per ottenere il consenso al dialogo con i comuni. Sull’urbanistica, sarà necessario organizzarsi in aree omogenee che saranno stabilite dalla conferenza metropolitana, insieme di tutti i sindaci della provincia che decideranno come riarticolare questo territorio. Sarà creata un’area omogenea con un piano regolatore, attraverso una serie di servizi a caduta sui territori. Crediamo sia però necessario che il Consiglio metropolitano e il sindaco vengano eletti tramite elezioni dirette dai cittadini di tutta l’area metropolitana. Da una parte c’è una visione chiara, dall’altra confusione. È un processo di riforma in cui dobbiamo restare uniti, serve un grande contributo della regione, del governo e del parlamento».
Alessia Rabbai