“L’acqua ė un bene comune e non può essere mercificato, decidiamo di unirci, e mantenere questo privilegio. No all’Acea Ato2, no alla privatizzazione dell’Acqua a Bracciano”.
Così si appellano gli organizzatori dell’evento pubblico che si terrà sabato 23 maggio presso la Parrocchia del Santissimo Salvatore – Chiesa Del Beato Charles De Foucauld (Via delle palme snc, Bracciano).
Quando il primo bene comune è a rischio, ostacolato, tiranneggiato, usurpato. Anno 2015 e l’acqua bisogna conquistarsela, a colpi di democrazia partecipativa reale. Una riunione cittadina, quella di sabato 23, senza bandiere politiche, dove interverrà chiunque abbia desiderio di condividere, chiedere, dialogare. Saranno presenti i Comitati dell’Acqua Bene Comune, l’Assessore all’Ambiente di Anguillara Sabazia, Enrico Stronati, il Consigliere Regionale Devid Porrello e alcuni avvocati esperti in materia.
“L’assemblea ha come scopo – affermano gli organizzatori – di mantenere l’Acqua Pubblica, attraverso la Cittadinanza, visto che i Comuni come Bracciano, grazie ai tagli e alle problematiche di bilancio, si trovano costretti a non poter affrontare il danno erariale” e a cedere al gestore Acea Ato2. “La differenza è che con il gestore privato soprattutto per i commercianti tutti, le bollette lieviteranno. La soluzione che offre la Regione Lazio è molto semplice: se due o più comuni limitrofi vogliono continuare con la gestione autonoma dell’acqua, potranno farlo solo attraverso un consorzio tra loro. Ovvero un terzo ente creato tra i comuni, che si occuperà della gestione, togliendo tutte le responsabilità alle amministrazioni locali. La situazione è complessa, visto che attualmente molti non pagano le bollette del servizio idrico perché la composizione dell’acqua non rispetta le normative vigenti, a causa della presenza di fluoruri e arsenico. I comuni non hanno il potere legislativo di interruzione del servizio, e si genera inevitabilmente una remissione economica e un danno pubblico sul servizio. Tutto questo con l’alternativa di un consorzio diventerà impossibile, perché il consorzio oltre alla responsabilità di mantenere l’Acqua nei parametri a norma in merito alla presenza dei metalli pesanti, avrà anche il potere del distacco idrico, difronte alle insolvenze di pagamento. Rimanendo nel principio che l’acqua sarà un bene collettivo popolare, con i prezzi attuali di gestione. Mentre con Acea Ato2, perderemo la sovranità e vedremo lievitare le bollette”.
Ogni informazione riguardo il progetto verrà fornita in assemblea, sabato 23 maggio.Sarà proposta una class action popolare per conservare l’acqua come bene comune. “Ricordiamo – aggiungono gli organizzatori – che il sindaco è favorevole a qualunque azione popolare che pretenda l’acqua pubblica. Tutto questo non avrà ricadute alcune verso l’amministrazione, ma sarà solo un’azione democratica del popolo, nei confronti dell’ente Acea Ato2″.