23 Dicembre, 2024
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Ladispoli: a scuola di cucina con gli studenti dell’Alberghiero

Attività ricreative e socializzanti, servizi di assistenza domiciliare ed extradomiciliare, progetti e iniziative a favore di minori, anziani, disabili: è questa la missione della “Goletta”, cooperativa

operante nel territorio di Ladispoli e Cerveteri dal 1996, nata per volontà di un gruppo di volenterosi operatori sociali, uniti dal desiderio di aiutare le categorie più deboli.

 

La parola d’ordine dell’Associazione, da sempre al lavoro per la promozione del benessere della persona e della sua dignità, è “servizio”, nel rispetto – si tiene a precisare – dei valori di giustizia, reciprocità, tolleranza, lealtà, solidarietà. Numerosissime le proposte che animano da quasi vent’anni la vita della Cooperativa, con una costante attenzione alla dimensione educativa e non meramente assistenziale degli interventi effettuati: si spazia dal servizio di pre – e doposcuola alle colonie estive.

Equitazione, fotografia, giornalismo, informatica, cinema, yoga, escursioni, semplici passeggiate per le vie della città: l’offerta di attività è estremamente varia e si conforma alle specifiche esigenze di chi, per diversi motivi, si trova in una condizione di bisogno o di disagio. Il tutto realizzato con la supervisione di operatori professionisti, per i quali l’aiuto al prossimo è una vocazione, una ragione di vita e una missione.

E il 28 maggio una rappresentanza degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli si è recata nella sede della “Goletta”, in via Petunie, per una giornata dedicata ai ragazzi diversamente abili

seguiti dagli operatori della Cooperativa, nell’ambito di un’iniziativa coordinata dalla prof.ssa Pamela Pierotti, insegnante referente del Dipartimento di Sostegno della Scuola di via Federici.

“Il nostro Istituto è da sempre molto attento alle tematiche dell’integrazione e dell’inclusione – sottolinea la docente -. Abbiamo un gruppo di lavoro di circa venti insegnanti di sostegno. Capire le

difficoltà dei soggetti più fragili e immedesimarsi in realtà diverse dalla propria aiuta gli studenti a sviluppare una nuova sensibilità verso gli altri. La vera integrazione passa attraverso la relazione e lo scambio reciproco di esperienze. Aiutare il disabile non vuol dire assisterlo, ma sostenerlo nella sua ricerca di autonomia e di libertà”.

 

“L’idea di un laboratorio di cucina nel quale gli allievi dell’Alberghiero lavorino accanto ai giovani disabili seguiti dalla “Goletta” – continua la prof.ssa Pierotti – si inserisce in un percorso

progettuale già posto in essere all’interno della Cooperativa nell’ambito del Piano di Zona distrettuale e finalizzato all’acquisizione e al potenziamento dell’autonomia dei ragazzi coinvolti.

 

L’obiettivo è quello di favorire l’inserimento e l’integrazione nel tessuto sociale e professionale del territorio, attraverso la dimensione del “fare”. Preparare insieme un pasto, condividere spazi e

materiali, distinguere sapori e odori, maneggiare utensili da cucina, controllare tipi e tempi di cottura, seguire nel loro svolgersi le fasi di una ricetta: per alcuni operazioni scontate, che diventano

per altri tesori di esperienza e di conoscenza.

“È un’iniziativa straordinaria – ha commentato Mattia Tassi, allievo della IV KB dell’Istituto Alberghiero – perché mi ha dato l’opportunità di crescere a livello umano e personale. La cucina –

ha sottolineato ancora lo studente – rappresenta il mio indirizzo di studio, ma è stato molto importante mettermi alla prova in un contesto diverso e collaborare con i ragazzi della “Goletta”.

Abbiamo tagliato insieme la frutta e le verdure e preparato il pranzo. Tutto è avvenuto in un clima di grande serenità e in una forma quasi ludica. Ci siamo divertiti. È un’esperienza che raccomanderei a tutti i miei compagni di scuola”. Dello stesso parere Davide Campana, altro studente della IV KB che ha partecipato al Progetto.

Un cammino da proseguire – ha concluso la prof.ssa Pierotti, – per continuare a ricordare a noi stessi e agli altri che la disabilità non deve rappresentare un mondo a parte, ma solo una parte del

mondo: la più preziosa – ha aggiunto la docente dell’Alberghiero di Ladispoli.

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