«La costruzione dello stadio della Roma a Tor di Valle può rappresentare una preziosa opportunità per una città ancora immersa in una congiuntura economica di sostanziale stagnazione. Si potrebbero innescare dinamiche assai interessanti dal punto di vista economico e occupazionale, con ricadute positive di medio-lungo periodo. A patto, ovviamente, che tutto il processo avvenga nel segno della massima trasparenza e che non siano puntualmente disattese le promesse fatte in fase di progettazione. Purtroppo la storia di Roma, soprattutto recente, è piena di infausti precedenti».
Questo il commento sulla presentazione del progetto esecutivo dello stadio della Roma in Campidoglio dell’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università La Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA, azienda specializzata nella regolarizzazione e valorizzazione di patrimoni immobiliari.
«La criticità principale è senza dubbio rappresentata dalla viabilità, che nel quadrante in questione è già oggi particolarmente delicata – spiega Simoncini –. Gli annunciati interventi su svincoli e assi viari risultano insufficienti vista la portata delle cubature previste. Ciò anche in presenza di un rafforzamento del trasporto pubblico, sia per ciò che riguarda il prolungamento della linea B della metropolitana che per quanto concerne l’efficientamento della ferrovia Roma-Lido. Su questo tema, poi, la vigilanza delle istituzioni preposte dovrà essere massima, evitando lo scandalo delle varianti in serie che finiscono puntualmente con lo svilire i faraonici progetti iniziali. Derogare su questo significherebbe condannare un’intera zona della città a una mobilità paralizzata ogni volta che si gioca una partita di calcio».