«Aprire un’inchiesta per verificare le cause del consistente calo di parti nell’ospedale avvenuto negli ultimi anni. Occorre chiarezza, lo vogliono i cittadini». Lo chiede il sindaco Mauro Mazzola, in una lettera inviata al direttore generale dell’Asl di Viterbo Luigi Macchitella.
«Come sindaco da anni mi trovo in prima linea a supportare, con totale disponibilità e impegno, l’Ospedale di Tarquinia. Purtroppo, ripetutamente, sono costretto a dover far fronte all’attacco ingiusto che un medico di ostetricia e ginecologia muove, attraverso il social network Facebook, contro la mia persona in merito alla riorganizzazione dello specifico reparto sito nel locale nosocomio. Ciò mi obbliga a specificare apertamente che le funzioni di sindaco, volte all’ASL, che è un’azienda diversa dall’ente locale, vertono al controllo, sostegno e finanziamento (qualora sia possibile) dei servizi ma le scelte, a essi inerenti, dipendono da altri. Basti pensare che il reparto di ostetricia e ginecologia vantava d’essere il fiore all’occhiello dell’Ospedale Tarquiniese con ben 480 nascite registrate nel 2010. Voglio ricordare che questi numeri mi permettevano di battermi per salvare il nostro di Tarquinia dalla chiusura. È bene sottolineare che la nuova normativa nazionale fissa un parametro definito per la chiusura di quei punti nascita che censiscono esigui parti annui.
Ed è per la preoccupazione di questo parametro che l’Amministrazione, da me guidata, acquistò o la vasca per il parto in acqua, il primo macchinario presente in strutture pubbliche regionali, al fine di porre il punto nascite della città all’avanguardia nel Lazio. La vasca per il parto in acqua, oltre a rafforzare la funzione e le potenzialità dell’ospedale, avrebbe offerto una risposta qualificata alle partorienti, non più costrette a rivolgersi verso altre Regioni. Tutto questo con lo scopo di aumentare la capacità di attrazione del presidio, presentando un invito in più per le gestanti a partorire a Tarquinia. Ma quest’ulteriore dimostrazione d’impegno, da parte dell’Amministrazione, non è servita a nulla, bensì si è riscontrato un notevole calo di parti: circa 380 registrati nel 2014 e circa 186 registrati a oggi per il 2015. Da informazioni assunte sembra che ci sia stato un solo parto in acqua o poco più. Mi domando, così come si chiedono i cittadini stessi, come mai la vasca del parto non è stata fatta funzionare? Non è stata divulgata la sua funzionalità nel giusto modo alle utenti?
A questo punto è doveroso reclamare, da parte mia, l’apertura di un’inchiesta interna per rilevare le eventuali responsabilità, nel reparto stesso, che porti alla luce le cause del drastico calo dei parti a Tarquinia riscontrato negli ultimi cinque anni. Anziché puntare il dito contro il primo cittadino non sarebbe opportuno appurare se qualcuno, per interessi personali o altri motivi, possa aver penalizzato la struttura, anche attraverso cattiva pubblicità? Forse le gestanti sono state indirizzate verso altre strutture? Ovvero si potrebbe esser verificata carenza di efficienza e capacità nel reparto stesso? Cosa che francamente non ritengo plausibile. Sono tante le domande da porsi e alle quali è l’ASL che deve dare risposta con trasparenza e celerità. C’è pretesa di sapere non di accusare. Rispondere è un atto dovuto verso tutta la cittadina che reclama da tempo un riscontro di fiducia».