Tra Jazz e Bossa Nova, la storia della musica si rincorre al Tuscia in Jazz, in un testa coda che promette scintille. A aprire il Festival, il 21 luglio, è il Trio Med, ovvero Peter Erskine, Rita Marcotulli e Palle Danielsson, tre miti della musica jazz riuniti insieme per un tour estivo che si propone come uno dei più importanti della stagione.
A chiudere, il 2 agosto, tocca al Paula e Jacques Morelenbaum trio, protagonisti dello spirito e dell’anima della Bossa Nova, per aver a lungo collaborato e partecipato alle produzioni di Antonio Carlos Jobim, inventore dei ritmi e delle melodie che dalla spiaggia di Ipanema si sono diffuse in tutto il mondo, in un dirompente successo che ha rappresentato un vero e proprio fenomeno culturale.
Per quanto riguarda il concerto di apertura, il 21 luglio, è sufficiente scorrere brevemente le precedenti esperienze dei tre musicisti, per potere affermare tranquillamente che si tratta di un evento. Palle Danielsson, storico contrabbassista svedese, ha accompagnato Keith Jarrett dal 1976 al 1979 e ha collaborato col nostro Enrico Rava, e questo dovrebbe già bastare. Rita Marcotulli, una tra le migliori pianiste ed eleganti interpreti italiane, ha suonato al fianco di grandi musicisti, fra i quali Chet Backer e Pat Metheny, ed è dotata di una timbrica e di una versatilità unica. Insieme a loro, la leggenda della batteria, lo statunitense Peter Erskine , che ha al suo attivo, tra l’altro, la militanza, per quattro anni, nei Weather Report, supergruppo jazz con cui ha registrato 5 dischi, compreso “8:30”, premio Grammy Award. Insomma, il valore artistico delle forze espresse in campo rende il gruppo un vero e proprio supertrio.
Il concerto conclusivo del 2 agosto, invece, propone l’acclamato violoncellista brasiliano Jaques Morelenbaum e la cantante Paula Morelenbaum, in un set dedicato alle musiche dell’ineguagliabile Antonio Carlos Jobim, compositore in cui l’eredità africana del samba si sposa con l’armonia europea post-romantica e impressionista in un connubio possibile solo nelle culture dei Nuovi Mondi. Jaques Morelenbaum, virtuoso strumentista e arrangiatore, è stato a lungo suo stretto collaboratore, (insieme, nel 1994, hanno vinto un Grammy con l’album “Antonio Brasileiro “). Morelenbaum è eccellente conoscitore e interprete dell’opera di Jobim, senza perdere di vista l’intensità comunicativa che è tratto fondante della tradizione musicale brasiliana, che trova nella voce di Paula Morelenbaum uno strumento duttile quanto espressivo ed elegante.
Sia Jaques che Paula Morelembaum hanno tra le loro esperienze artistiche collaborazioni con il gotha della Bossa Nova e della Word Music, avendo lavorato, tra gli altri, con Caetano Veloso, Gal Costa, Gilberto Gil, Maria Bethania, Chico Buarque e Milton Nascimento, ma anche con Ryuichi Sakamoto e Omar sosa.
“Senza nulla togliere alle precedenti, credo che quella di quest’anno, per livello artistico e varietà dell’offerta, è l’edizione più prestigiosa del Tuscia in Jazz che ospitiamo – sottolinea il sindaco di Bagnoregio, Francesco Bigiotti – forse non tutti percepiscono il valore delle proposte, ma abbiamo in cartellone diversi vincitori del Grammy, ovvero l’equivalente, per la musica, del premio Oscar. Senza dubbio possiamo dire di aver centrato l’obiettivo della qualità che ci eravamo prefissi quando abbiamo iniziato quest’avventura, con lo scopo di valorizzare il territorio e le sue peculiarità”.
“In virtù di una collaborazione ormai consolidata con l’Amministrazione comunale di Bagnoregio, che ringrazio, abbiamo potuto allestire un programma in grado di competere con qualsiasi festival europeo – aggiunge Italo Leali, direttore artistico del Festival – a breve pubblicheremo il calendario completo, che ancora una volta, in un riuscito mix di stelle e di giovani promesse, è in grado di soddisfare i gusti del pubblico competente e attento che ci segue da anni”.
I biglietti per i concerti, del costo di 15 euro, sono già acquistabili sul sito www.ciaotickets.com