Sabato 4 luglio si è tenuta l’inaugurazione della mostra fotografica dedicata al lavoro di Sandro Becchetti, presso la chiesa della Misericordia, in via Umberto I a Bracciano.
La mostra è stata allestita grazie al lavoro congiunto dell’Ente Parco di Bracciano e Martignano, dell’Associazione Fotocineamatori, della casa editrice Postcard e della moglie e del figlio dell’artista.
I visitatori, entrando nel piccolo ambiente della chiesa, hanno la sensazione che lo spazio interno sia dilatato. Sui pannelli sono esposte decine di fotografie in bianco e nero rappresentanti il nostro territorio: Bracciano, Manziana, Anguillara, Tolfa.
Ma queste foto raccontano di un’altra vita, di un altro mondo. Ci mostrano paesaggi e persone degli anni 70. Paesaggi e persone che sono cambiati. In alcuni casi scomparsi.
“Di fronte a queste fotografie si apre un mondo che fa piacere esplorare; non vanno solo viste, vanno guardate. In esse non si percepisce il compiacimento del dilettante – dichiara Giuseppe Curatolo, presidente dell’Ente Parco – ma il rispetto per ciò che faceva, si sente l’interesse e non il cinismo, si avverte l’intimità con i soggetti immortalati, con i quali aveva un rapporto reale di conoscenza e fiducia. Usare quella macchina fotografica significava riflettere prima di ogni scatto: possiamo dire che ogni foto è un pensiero”.
Sandro Becchetti ed il suo lavoro vengono ricordati e celebrati anche nelle parole del sindaco di Lugnano (paese in cui ha trascorso i suoi ultimi anni) e dall’assessore di Bracciano, Paola Lucci, che sottolineano la totale partecipazione di Becchetti ai momenti di vita che immortalava al fine di non dimenticarli.
La moglie Gianna e il figlio Davide hanno poi ricordato l’umanità che c’è dietro ogni scatto: “ogni foto narra di luoghi e persone che hanno personalmente vissuto e conosciuto. Parlano di un mondo rurale che non esiste più”. E forse Becchetti avvertiva che stava cambiando, finendo qualcosa e per questo ha voluto fermarlo per sempre su pellicola, per ricordare e meditare.
Gianna Becchetti si augura di poter allestire un museo permanente con le opere di suo marito. Ce lo auguriamo anche noi.
Monia Guredda
Sandro Becchetti nasce a Roma nel 1935 e inizia la sua attività di fotografo verso la fine degli anni
60.
Fotografa luoghi e persone illustri per i maggiori periodici (Il Messaggero, La Repubblica, l’Unità, Life, Liberation…). I suoi lavori sono stati esposti ed ammirati in tutta Europa.