“Ladispoli non ha un luogo dove si possa svolgere una laica cerimonia di commiato per tutti coloro che non sono credenti. Oppure che sono credenti ma non cattolici”.
Con queste parole il delegato alla sanità Amico Gandini ha annunciato una iniziativa che intende eliminare una carenza non più accettabile in una città come Ladispoli dove sono presenti circa 60 etnie differenti.
“Visto lo sviluppo demografico della città e la variegata tipologia di abitanti – prosegue Gandini – riteniamo necessario intervenire in un settore molto delicato come quello dell’estremo saluto ai propri defunti. A Ladispoli non esiste una sala adibita a camera ardente che possa ospitare i defunti aldilà della propria etnia o religione di appartenenza. Manca, insomma, un luogo dove i non credenti o i credenti non cattolici possano essere pubblicamente ricordati. In analogia con il locale comunale in cui si svolge il rito del matrimonio civile, cerimonia che ormai rappresenta il 50% dei matrimoni celebrati a Ladispoli, appare necessario individuare una struttura pubblica in cui si possa svolgere una laica cerimonia di commiato. Andremo così a colmare una evidente lacuna che una città multietnica come Ladispoli non si può più permettere”.