Via libera, dalla V commissione del Consiglio regionale del Lazio presieduta da Cristian Carrara (Pd), alle linee guida regionali sulla programmazione della rete scolastica per l’anno 2016/2017. Lo schema di delibera ha ricevuto questa mattina parere favorevole a maggioranza, con l’astensione dei consiglieri del Movimento 5 Stelle Gaia Pernarella e Gianluca Perilli. Il documento torna ora in Giunta per l’approvazione definiva.
Le linee guida, come ha ricordato l’assessore all’Università e scuola Massimiliano Smeriglio, sono lo strumento con il quale la Regione “organizza l’erogazione del servizio scolastico nei diversi territori”. Il documento tiene conto dell’approvazione in commissione del piano di indirizzo generale sulla programmazione della rete scolastica 2015-2018.
Tra le novità: l’istituzione di due gruppi di lavoro, uno per il rilancio dei licei classici e l’altro per la valorizzazione dell’offerta formativa degli istituti tecnici e professionali. Altri aspetti messi in evidenza da Smeriglio: l’invito al superamento delle pluriclassi e il richiamo alla coerenza tra gli indirizzi formativi offerti da ciascuna istituzione scolastica.
Secondo quanto previsto dalle linee guida, per acquisire o mantenere l’autonomia le istituzioni scolastiche devono avere un numero di alunni – consolidato e stabile per almeno un quinquennio – compreso tra 600 e 1200 (con una media di 900). Deroghe sono previste per gli istituti delle isole Pontine e dei comuni montani, oltre che per quelli che si trovano in territori particolarmente isolati o disagiati o che hanno subito eventi calamitosi a edifici, laboratori o altri beni strutturali. Di deroghe temporanee potranno usufruire anche i licei classici sottodimensionati e gli indirizzi di liceo classico in gravissima sofferenza numerica.
Altre indicazioni riguardano il mantenimento delle scuole d’infanzia (vanno preservate nei territori in cui attualmente funzionano in considerazione delle esigenze delle famiglie e della difficoltà ad aprirne di nuove) e la correzione di situazioni relative a plessi con corsi incompleti, pluriclassi o numero di alunni fuori norma.
Si sottolinea inoltre la necessità di evitare il formarsi di pluriclassi e di ridurre il numero di quelle esistenti e viene auspicata l’aggregazione in istituti comprensivi delle scuole d’infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado.
Per le Superiori si dovranno evitare duplicazioni e sovrapposizioni rispetto ad analoghi indirizzi già funzionanti nello stesso ambito territoriale. A partire dall’anno scolastico 2016/2017, inoltre, gli istituti con numero di indirizzi relativi ad ambiti eterogenei potranno avviare un percorso finalizzato alla scelta di un indirizzo di studi prevalente, tenendo conto delle realtà territoriali.
Nel disporre l’eventuale soppressione di indirizzi o opzioni di studio, invece, si dovrà tener presente il criterio dell’agevole raggiungimento di istituti che presentano la medesima offerta formativa e, ove questo non sia possibile, si dovrà consentire agli studenti di concludere il ciclo di studi iniziato.
Indicazioni specifiche sono poi previste per l’attivazione di nuovi licei musicali e coreutici e l’attivazione di sezioni ad indirizzo sportivo nei licei scientifici.
Infine, agli inizi del 2015 sono stati istituiti i dodici Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (C.P.I.A.) del Lazio. Tutti i centri territoriali per l’educazione degli adulti e i corsi di secondo livello per il conseguimento di diplomi di istruzione secondaria superiore di cui alla precedente normativa hanno cessato di funzionare lo scorso 31 agosto.
Hanno partecipato alla seduta i consiglieri Marta Bonafoni (Sel), Daniela Bianchi (Pd), Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti), Eugenio Patanè (Pd), Piero Petrassi (Centro Democratico), Maria Teresa Petrangolini (Pd) e Gino De Paolis (Sel).