Il riconoscimento delle competenze che si acquisiscono attraverso percorsi di educazione non formale per sostenere l’occupazione giovanile. Questo uno dei principali obiettivi per i quali si è svolto oggi nella sala Tevere della Regione Lazio a Roma un primo incontro con l’Agenzia nazionale giovani (Ang), promosso dalla Commissione cultura e politiche giovanili del Consiglio regionale. L’educazione non formale è quel tipo di apprendimento che avviene al di fuori dei canali tradizionali (come la scuola) e che mira comunque all’acquisizione delle competenze fondamentali. Una forma di educazione spesso alla ricerca di un riconoscimento in Italia e verso la quale il Lazio intende guardare. Un metodo che può consentire ai giovani, grazie alle esperienze che possono maturare in Italia e all’estero attraverso l’associazionismo, di presentare curriculum europei completi di quelle competenze che permettono loro di essere competitivi sul mercato del lavoro, come già accade ai coetanei di altri Paesi d’Europa.
Hanno partecipato all’incontro comuni, associazioni di promozione sociale e rappresentanti del volontariato. Una realtà che nel Lazio arriva a contare fino a 3 mila organizzazioni. Nel corso del seminario, intitolato “L’esperienza che forma al lavoro”, si è parlato del programma comunitario “Gioventù in Azione” ed “Erasmus+:Youth (2014-2020)”. Al centro: le esperienze supportate dai fondi europei e promosse dai giovani nel Lazio. Affrontati anche i temi della formazione al lavoro e del riconoscimento delle competenze acquisite dai ragazzi nelle associazioni che utilizzano metodi di educazione non formale.
“L’obiettivo – ha spiegato a margine il presidente della commissione, Cristian Carrara – è stato quello di mettere in relazione soggetti istituzionali, sociali e d’impresa per aumentare l’offerta delle opportunità ai giovani e facilitare il dialogo tra mondo giovanile, istituzionale e delle rappresentanze sociali”. Tra i relatori, oltre allo stesso Carrara, l’assessore regionale alla cultura e alle politiche giovanili Lidia Ravera, il direttore dell’Ang Giacomo D’Arrigo e Silvia Strada della stessa agenzia. Presente la vicepresidente di commissione Daniela Bianchi, oltre ai consiglieri regionali Piero Petrassi, Riccardo Valentini, Baldassare Favara, Eugenio Patanè, Gian Paolo Manzella, Gaia Pernarella e Marta Bonafoni. Tre i temi di fondo dell’incontro: dialogo strutturato (concertazione delle politiche per i giovani tra associazioni e istituzioni), educazione non formale acquisita attraverso esperienze guidate da educatori nelle associazioni nazionali ed europee, e riconoscimento delle competenze così acquisite nell’ambito lavorativo.