«Nonostante i ripetuti annunci, il Governo non ha affrontato in maniera adeguata il problema del pagamento delle aziende private da parte della Pubblica Amministrazione. Come qualsiasi imprenditore può confermare, non solo gli arretrati sono stati smaltiti solo in parte, ma non si è ottenuto un cambio di passo strutturale sulle tempistiche con le quali lo Stato onora i propri impegni. Di fatto il privato è in una situazione di palese sudditanza».
Lo dichiara l’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA.
«I numeri contenuti nella nota del centro studi ImpresaLavoro sono tanto chiari quanto impietosi – prosegue Simoncini –. Siamo di fronte a una delle grandi cancrene del nostro sistema economico-finanziario, che pregiudica la reale uscita dalla crisi e mette quotidianamente a rischio la vita stessa di migliaia di imprese. L’assenza di un corretto flusso di pagamenti da parte del settore pubblico provoca enormi difficoltà di accesso al sistema creditizio per i privati, che si trovano nell’impossibilità di investire, innovare, crescere, creare occupazione. Senza dimenticare le criticità legate alla presenza di crediti non certificabili, come accade sovente quando si ha a che fare con le società partecipate, o all’impossibilità di effettuare la cessione del credito a terzi per procedere al recupero. Applicare a sé lo stesso rigore che pretende dai cittadini per lo Stato non è solo un imperativo morale: si tratta di una mossa indispensabile se si vuole davvero portare l’economia italiana fuori dal pantano in cui si dibatte da anni».