Spero conosciate tutti il Museo Civico di Bracciano, diretto dall’architetto Cecilia Sodano. In caso contrario, vi consiglio vivamente di visitarlo e di informarvi sugli splendidi progetti che promuove e porta avanti, alcuni da anni, in collaborazione con le scuole del territorio.
La mattina di giovedì 21 ottobre ho avuto la fortuna di assistere alla lezione n° 0, una giornata di sperimentazione che insegnanti, alunni e responsabili del museo sperano di poter portare avanti.
I ragazzi del quarto ginnasio indirizzo classico, sezione y, hanno partecipato ad un laboratorio didattico di storia ed archeologia. Due degli educatori museali, Sara Maccioni (storica dell’arte ed esperta di didattica museale) e Federico Fabbrovich (archeologo) hanno tenuto una lezione d’introduzione, prima dell’inizio delle attività. Intorno al pozzo, nel Chiostro del Agostiniani, gli studenti hanno potuto ascoltare informazioni storiche e curiosità sulla storia e sull’arte della città di Bracciano e sul territorio circostante. Federico Fabbrovich ha coinvolto i ragazzi spiegando loro le basi teoriche dell’archeologia.
Se all’inizio gli studenti potevano apparire un po’ impacciati, si sono rivelati coinvolti ed interessati durante il laboratorio vero e proprio. Fabbrovich e la Maccioni avevano approntato in cortile un mini sito archeologico; due zone con terriccio delimitato in quadrati (in maniera realistica e professionale) in cui avevano precedentemente sepolto dei “tesori etruschi”.
Gli studenti, armati di paletta e scopetta, hanno disseppellito con cura anfore, gioielli e monete, che hanno poi dovuto pulire, esaminare e datare, basandosi su schede didattiche fornite dal Museo.
Al termine dei lavori, gli studenti-archeologi, ci hanno presentato delle relazioni relative ai reperti recuperati; descrivendo l’oggetto, collocandolo temporalmente e fornendo teorie sull’età e la situazione economica dei proprietari.
A conclusione di questa esperienza ho avuto occasione di parlare con i ragazzi, per sentire dalla loro viva voce cosa pensassero di questa giornata fuori dalle mura scolastiche.
Ecco in sintesi il pensiero generale espresso da tutti gli studenti.
“Andare in gita è meglio che seguire la lezione solo in aula, perché così le cose che vediamo direttamente, e non solo sul libro, ci restano più impresse. E poi è molto più interessante.”
Gli insegnanti che hanno promosso l’idea del laboratorio in collaborazione col Museo Civico sono perfettamente d’accordo con i loro alunni.
Christian Cappelletti (docente greco, latino, italiano e geostoria): “L’idea è nata durante una mia visita al Museo. Ne ho parlato con gli educatori museali e si sono mostrati disponibili e collaborativi. Spero di poter ripetere l’esperimento, coinvolgendo altre classi ed altri insegnanti.”
Daniele Virgili (docente di greco e latino) : “Trovo che l’archeologia segua un processo affine a quello della traduzione, in quanto si procede per step, partendo dal totale per arrivare al particolare. Questo processo scientifico, deduttivo ed induttivo, non può che aiutare i ragazzi nella comprensione non solo delle materie scolastiche, ma del mondo in cui vivono.”
Non possiamo che dirci d’accordo e augurarci, anche noi de L’Agone, che questo progetto prosegua e si ampli, coinvolgendo le varie scuole del nostro territorio che potrebbero seguire il percorso pionieristico intrapreso dal Vian.
Monia Guredda