Gli studenti dell’Alberghiero di Ladispoli visitano la Posta Vecchia e sognano il loro futuro. Venerdì 23 ottobre gli allievi della scuola di via Federici, accompagnati dai docenti Michele Comito, Renato D’Aloia e Concetta Allocco, hanno incontrato lo staff del prestigioso albergo di Palo.
Edificata intorno al 1640, adibita prima a casino di caccia e foresteria per gli ospiti dei principi Orsini e Odescalchi dimoranti nel vicino castello, poi a Stazione di Posta, quindi ad alloggio degli ufficiali francesi nel 1849, un tempo il suo nome era diverso: la chiamavano “le Palazzine”, oppure anche “Case nuove”, perché era nata dopo l’antica fortezza gentilizia degli Odescalchi. Due corpi più alti collegati da uno centrale più basso, direttamente affacciati sul mare e sorti nell’area di una delle ville romane più belle della costa laziale: così appariva a visitatori e villeggianti balneari di fine Ottocento la “Vecchia Posta”. Con la nascita di Ladispoli, dal 1888 in poi, conoscerà un periodo di relativo declino, durato fino alla seconda guerra mondiale. Quindi, per iniziativa degli Odescalchi, che avevano bisogno di coltivatori e braccianti per i loro latifondi, arrivarono decine di famiglie di contadini e, per la “Vecchia Posta”, cominciò una nuova vita. Di lì a poco, fu la volta del cinema: nel 1964 John Huston scelse il Parco di Palo come set per il suo film La Bibbia e la notizia arrivò al petroliere e collezionista americano Jean Paul Getty, che rimase colpito dalla suggestione dei luoghi. Comprata per poco più di 150 milioni, ribattezzata “Posta Vecchia” dal suo lungimirante acquirente, riportata all’antico splendore, divenne per un po’ di anni l’esclusiva dimora del miliardario mecenate. Acquistata successivamente dall’imprenditore Roberto Sciò, dal 1990 ha ospitato personaggi famosi, ma anche turisti anonimi, innamorati della bellezza. Difficile, a detta di tutti, spiegare i motivi più profondi del fascino senza tempo della “Posta Vecchia”. C’è chi lo ascrive all’incanto del mare, chi alla seduzione del tempo, chi alla straordinaria combinazione di storia, natura e arte. Sugli effetti di una così complessa alchimia, non esiste invece alcuna divergenza di opinioni: un equilibrio esteticamente perfetto.
Come carpire i segreti di una tale armonia? Come apprendere le tecniche misteriose della fascinazione dei luoghi? Come imparare la filosofia della bellezza e dell’ospitalità? “Il territorio parla a chi vuole ascoltarlo e conoscerlo. Per chi si lascia guidare dalla passione, non esistono misteri indecifrabili”: a pensarla così sono i docenti dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli che venerdì hanno accompagnato i loro studenti alla Posta Vecchia. Scuola da sempre orientata alla ricerca delle eccellenze e delle più efficaci sinergie con le migliori professionalità del territorio, l’Alberghiero di via Federici ha più volte avviato iniziative di collaborazione con lo staff della prestigiosa struttura. “Ho conosciuto il vostro Istituto avendo partecipato alla manifestazione “Dolce e Speziato” da voi organizzata, – ha dichiarato Marco Filippi, direttore della Posta Vecchia – iniziativa straordinaria per aprire le porte agli operatori del settore. La vostra scuola è un bacino importante di risorse per questo territorio. Ospiteremo alcuni stagisti e potenzieremo le occasioni di incontro. Io stesso sono un ex-allievo di un Istituto Alberghiero. Per raggiungere i massimi risultati, è necessario imparare da subito a lavorare con serietà e con passione”. “La bellezza di questi luoghi – ha aggiunto salutando gli studenti – è un patrimonio eccezionale da tutelare e da valorizzare”.
Entusiasti gli allievi della II H, che hanno potuto visitare i locali della struttura, guidati da Anna Baldanza, Vicedirettore dell’albergo e Elena Angelosanto, Segretaria di Ricevimento. “A novembre – ha precisato il prof. D’Aloia – sarà la volta di altre due classi. Stiamo organizzando, infatti, nuove visite per i prossimi mesi”.
“Se non è la casa più bella del mondo, vi si avvicina pericolosamente…”: così scriveva qualche anno fa, della Posta Vecchia, la rivista Capital. A pensarla nello stesso modo saranno, da oggi, anche gli studenti dell’Alberghiero di Ladispoli.