26 Novembre, 2024
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Ladispoli. Giallo su Vannini: qual è il movente dell’omicidio?

Giungono nuove indiscrezioni sul caso di Marco Vannini, il giovane trovato morto a casa della fidanzata Martina Ciontoli, a Ladispoli. La trasmissione Quarto Grado indaga nuovamente sulle dinamiche nella morte del giovane, ucciso da un colpo di pistola lo scorso 17 dicembre e di cui ancora non si conosce l’assassino.

Il conduttore del programma, Gianluigi Nuzzi, ha mandato in onda nell’ultima puntata degli estratti della chiamata provenuta quella sera dalla famiglia della fidanzata, Martina Ciontoli, e dirette al 118: pochi minuti di conversazione drammatica in cui si sente chiaramente il Marco Vannini implorare “Basta, ti prego basta” e ancora: “Scusa Marti”.

Significativa anche la testimonianza del cugino della vittima, Alessandro Carlini, in collegamento durante la trasmissione. Alessandro Carlini ha raccontato quel che sarebbe accaduto poche ore dopo la morte del cugino, Marco Vannini, sfatando poi le numerose ipotesi e cause che possano aver procurato l’omicidio:

“Ho avuto modo di sentire Martina la mattina dopo il giorno in cui è avvenuto il fatto -ha raccontato Carlini in diretta a Quarto Grado – L’ho sentita lucida, fredda, non c’era dolore nelle sue parole. Prima ha detto che non era in bagno e non sapeva spiegarmi. Poi ha detto che è partito il colpo d’aria. La cosa che ci ha fatto più male è stato scoprire che lei era presente mentre è successo il fatto”.

Inoltre, Carlini conferma dalla sua che “Marco Vannini e Antonio Ciontoli non possono aver litigato per una partita di calcio”, una tesi troppo assurda a sua dire perché:

“Innanzitutto Marco rispettava il signor Ciontoli. Marco era tifoso dell’Inter e Ciontoli della Juve ma Marco non era appassionato di calcio perciò non può esserci stata questa lite. Potrebbe essere una scusa usata da loro per giustificare eventuali grida prima dello sparo”.

Molti sono poi i dubbi sulle dinamiche dello sparo che ha colpito il corpo del giovane, ferendolo a morte. “Hanno detto che hanno visto il proiettile dall’altra parte del corpo, quindi erano consapevoli – sostiene Carlini – Non l’hanno lasciato morire perché c’era Viola (fidanzata del fratello di Martina Ciontoli, ndr) in casa e lei avrebbe potuto parlare, se ci fosse stata lei al posto di Marco avrebbe fatto la stessa fine”.

 

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