Cerveteri, presunti illeciti, tanta inefficenza e molta inefficacia oltre ai ritardi dovuti dalla presunta incapacità politica, hanno fatto si che la discarica di Cupinoro attualmente chiusa, tornasse alla ribalta delle cronache. Ma cosa più grave è il fatto che la discussione in atto non è, per i tempi e modi della messa in sicurezza come discusso e previsto dalla Conferenza dei Servizi Regionale tenutasi ad agosto 2015, ma perché in quel di Cupinoro si vuole dare il via ad una cosa ancora più grave e nociva della discarica.
In parole povere, vogliono realizzare la cittadella dell’immondizia. Un’impiantistica TMB e BIOGAS per il futuro dell’invaso, stra-esaurito con l’unico intento “di fare cassa, ignorando aspetti primari quali salute e sviluppo”. Così, Luigino Bucchi, Presidente del Comitato di zona di Borgo San Martino che, nel dare conferma della propria presenza alla manifestazione che si svolgerà a Ladispoli il 27 febbraio con partenza dal piazzale della stazione ha aggiunto: “In tanta incertezza, l’unica cosa sicura deve essere la salute dei cittadini che va difesa e tutelata a prescindere. Marciamo tutti insieme per dire ‘Un altro territorio è possibile’ “.
LA CIA A FIANCO DEI COMITATI UNITI
In una nota, il Segretario provinciale della Confederazione Italiana degli Agricoltori (CIA) ha dichiarato:”Saremo presenti in piazza anche noi agricoltori, sabato 27 febbraio 2016, e in ogni incisiva occasione, per manifestare la nostra ferma volontà di chiusura definitiva della discarica di Cupinoro, già di per sé esausta e piena di problemi che si riversano sulla salute degli abitanti il territorio. E’ vitale proteggere la produzione agricola, la sua qualità ed eccellenza che ne fanno garanzia e distinzione per il territorio ed il suo sviluppo reale, da progetti pericolosi, unilaterali da parte di un solo Comune, che alla lunga rischiano di produrre un danno maggiore della momentanea soluzione di bilancio”.