Riceviamo e pubblichiamo – in risposta al Dr. Giancarlo Lehner – relatore al Convegno “Le leggi di Dio”, presentato come ex Deputato PDL e storico – e nello specifico alla sua nota del 2 marzo, su Terzobinario, a replica del comunicato stampa del PD Ladispoli. Lehner esordisce così: “ Avendo letto il comunicato del PD, tento di sollevare il livello culturale degli estensori”.
“Grazie del tentativo Dr. Lehner: I sollevamenti, di qualsivoglia natura, è noto che richiedano grossi sforzi fisici e intellettuali, quindi posso immaginare la sua fatica.Lei nella sua replica fa “leva” sui credenti del PD portando a testimonianza alcuni passi della Bibbia, nel contempo sottolinea l’aspetto etimologico del termine omofobia. Permetta un suggerimento allo storico che sicuramente non mancherà di fare ricerca e aggiornamenti.
E’ il suggerimento di una persona che umilmente ha fatto suo il motto: “più invecchio più imparo” (paternità incerta tra Solone ed Eraclito) e creda, nel bene e nel male, non si finisce mai. Dunque, in merito alla Bibbia è uscito di recente il volume di David Rohl (Laureato in Storia Antica alla University College di Londra e con un curriculum di eccellenze) intitolato “EXODUS il Testamento perduto” (Newton Compton Editori). “Dall’Eden all’esilio: cinquemila anni di storia del popolo biblico. Raccontando la loro storia, spero di rivelare la vera collocazione geografica e le autentiche vicende storiche dei seguaci di Yahweh – scrive l’autore – inserendo i grandi eventi e personaggi dell’Antico Testamento nel loro reale contesto culturale e politico.” Il tutto con l’ausilio dell’archeologia – che non mente – e che sta rimettendo in discussione la datazione storica degli avvenimenti narrati nella Bibbia. Sono 476 pagine (ci vuole pazienza, un “cuscino di ferro” per arrivare alla fine) che riservano non poche sorprese. Accanto le suggerisco Vito Mancuso con l’ultima edizione “Dio e il suo destino” (Garzanti editori), 426 pagine sempre con lo stesso “cuscino”, ma ne vale la pena.
Quanto all’etimologia e al significato della parola “omofobia mi attengo ai testi enciclopedici tra i quali ho scelto: “L’omofobia è la paura e l’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità, della bisessualità e della transessualità, e quindi delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali basata sul pregiudizio. L’Unione europea la considera analoga al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo. Con il termine “omofobia” quindi si indica generalmente un insieme di sentimenti, pensieri e comportamenti avversi all’omosessualità o alle persone omosessuali[.L’omofobia non è inserita in alcuna classificazione clinica delle varie fobie; infatti, non compare né nel DSM né nella classificazione ICD; il termine, come nel caso della xenofobia, è solitamente utilizzato in un’accezione generica (riferita a comportamenti discriminatori) e non clinica”.Quanto alla “questione linguistica”, e alle sue divagazioni sul termine omosessuale nella lingua di Shakespeare e di Milton, Le rispondo che siamo affezionati alla lingua di Dante, e seguiamo l’esortazione dell’Accademia della Crusca ad esprimerci in italiano”.
Carla Zironi Responsabile Cultura PD Ladispoli