Continua la collaborazione tra il Liceo Ignazio Vian e il Museo Civico di Bracciano, diretto dall’Architetto Cecilia Sodano.
Il Professor Christian Cappelletti ha voluto coinvolgere un’altra delle sue classi in un progetto che aveva già dato ottimi risultati. I ragazzi del IV X si sono trasformati in provetti archeologi e, sotto la guida e la supervisione dei curatori museali Sara Maccioni e Federico Fabbrovich, hanno scavato e recuperato reperti di cui hanno dovuto dedurre l’età e le origini. In seguito gli studenti, divisi in due squadre, hanno redatto una breve relazione che hanno esposto al gruppo avversario ed ai loro insegnanti-archeologi.
L’esperienza ha coinvolto ed appassionato i ragazzi. Vedendoli così entusiasti ho suggerito loro di scriversi da soli l’articolo da pubblicare. La proposta è piaciuta a tutti e così, ecco a voi la relazione di questa lezione particolare, scritta di proprio pugno dai ragazzi stessi.
Il giorno 4 marzo, la nostra classe, la IV X del Liceo Classico Ignazio Vian, si è recata al Museo Civico di Bracciano per il progetto “Archeologo per un giorno”.
È stata una bella esperienza; abbiamo ritrovato e catalogato vari reperti, come dei veri archeologi.
Siamo arrivati in mattinata e dopo una breve visita al Museo e una veloce spiegazione da parte dell’archeologo che ci ha accolti, ci siamo subito messi a lavoro tra la terra.
Abbiamo quasi tutti la stessa opinione riguardo questa esperienza: ci siamo divertiti a scavare, ma la parte più interessante è stata risalire al proprietario degli oggetti rinvenuti, il che non è stato molto difficile visto che abbiamo lavorato di logica, facendo ipotesi e deduzioni.
Abbiamo capito la difficoltà del mestiere dell’archeologo e soprattutto abbiamo scoperto che bisogna avere molta, moltissima, pazienza. Non sempre si riescono a trovare grandi reperti dopo soli cinque minuti, anzi, a volte non se ne trovano proprio!
Si impiega molto tempo e non se ne esce puliti e profumati, tutt’altro. Noi piccoli archeologi, infatti, ci siamo riempiti di sabbia, dalla testa ai piedi.
Questa esperienza, secondo noi, è servita anche a rafforzare il gruppo-classe, in quanto c’era bisogno di un lavoro di squadra, specialmente durante la seconda parte dell’attività, in cui, prima di catalogare gli oggetti, li abbiamo ricostruiti e condivisi con il resto del gruppo. In seguito abbiamo spiegato i nostri ragionamenti e mostrato i nostri reperti ai compagni della squadra “avversaria”.
Dopo questa giornata abbiamo capito quanto impegno e quanta forza di volontà servono per affrontare questo mestiere. Questo è un lavoro che ti deve appassionare tantissimo, perché serve tanto tempo e non ci si deve annoiare.
Il tempo è veramente volato, le ore sono passate così velocemente che ci è dispiaciuto dovercene andare. Saremmo rimasti volentieri il tempo di un altro scavo!
Monia Guredda e IV X I. Vian