10 Novembre, 2024
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Ladispoli. All’Alberghiero le regole vanno rispettate

Non si fa attendere la reazione dell’Istituto Alberghiero al deplorevole episodio verificatosi giovedì scorso, quando durante lo svolgimento di un compito in classe un’allieva ha ferito un suo compagno, con un gesto inconsulto e repentino, del tutto imprevedibile, visto il clima di assoluta concentrazione e tranquillità che regnava nell’aula e considerati i livelli massimi di attenzione e  sorveglianza assicurati dal docente. Tempestiva ed ineccepibile l’attivazione della procedura di primo soccorso con la chiamata immediata del 112 e del 118.  “L’Istituto Alberghiero di Ladispoli – avevano dichiarato la Preside Prof.ssa Vincenza La Rosa e la Vicepreside Prof.ssa Lucia Lolli – vanta una tradizione di prestigio e di indiscussa eccellenza nel territorio, sia per quanto riguarda gli standard formativi offerti, sia per quanto attiene all’osservanza della disciplina ed al contrasto di qualunque comportamento non consono all’istituzione scolastica e alle sue finalità educative. Intendiamo quanto prima fare luce sull’accaduto”.

Così è stato. A distanza di appena 24 ore (trascorsi solo i tempi tecnici necessari per la convocazione), venerdì 4 marzo si è riunito d’urgenza il Consiglio Straordinario della Classe che secondo il Regolamento di Disciplina, visti i fatti, ha demandato ogni necessaria determinazione al Consiglio di Istituto, convocato mediante specifica deliberazione della Giunta Esecutiva per oggi, 7 Marzo. “La procedura seguita per l’irrogazione delle sanzioni disciplinari – spiega la Dirigente Scolastica – è quella prevista dal D.P.R. n. 249 del 24/05/1998 e dalle successive modifiche ed integrazioni. In particolare, si fa riferimento al D.P.R. n. 235 del 21/11/2007 e alla Nota Ministeriale 3620/P0 del 31/07/2008”. “La nostra decisione non è stata ispirata da intenti meramente punitivi – ha aggiunto la Preside Vincenza La Rosa. – Siamo docenti ed educatori e come tali miriamo al recupero di chi sbaglia, al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica”. “Per ovvi motivi di riservatezza, trattandosi di minori, non possiamo divulgare i dettagli della riunione. Posso tuttavia rendere noto che, conclusa la lunga e complessa fase dibattimentale, nella seduta deliberativa il Consiglio di Istituto ha deciso di irrogare la massima sanzione prevista dal Regolamento per questa fattispecie”.

Nel frattempo sono arrivate alla scuola numerosissime attestazioni di stima, di solidarietà e di sostegno, a conferma del profondo legame che unisce l’Istituto Alberghiero al territorio e alla sua comunità.

“Sono mamma di tre ragazze di 18, 15 e 12 anni, una delle quali frequenta l’ Alberghiero di Ladispoli – ha scritto ai giornali Alessandra Foglietti Pellegrini – un Istituto con un bacino di utenza pari a quasi ottocento allievi; che riceve centinaia di domande di iscrizione ad anno scolastico senza lasciare mai nessuno scontento; che agli Open-Day accoglie con professionalità, anche nei giorni festivi, centinaia di futuri studenti con le proprie famiglie; che scende in campo contro la dispersione scolastica, con l’intervento fattivo di insegnanti sempre pronti ad affrontare le situazioni più complicate; che è in grado di lottare a testa bassa contro le pastoie e i lacci della burocrazia ogni qualvolta si tratti di assicurare il diritto allo studio dei suoi allievi, come quando è stata allestita una terza cucina per garantire a tutti le ore di laboratorio. Come genitore, sento il dovere di fermarmi a riflettere. La legge proibisce di perquisire gli studenti. Nessuno poteva prevedere l’episodio accaduto giovedì. Tutti, come genitori, dobbiamo sentirci coinvolti in quanto è successo. Decodificare il comportamento di un figlio, decodificare un suo sorriso, un suo silenzio è duro, difficile ed impegnativo, ma è un dovere. Gli obiettivi educativi devono essere condivisi. C’è una via di uscita? Sì: – conclude Alessandra Foglietti Pellegrini – guardiamo in faccia i nostri figli, combattiamo il nichilismo, insegniamo loro l’ “arte del vivere”. Non lasciamo sola la scuola”.

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