12 Marzo, 2025
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Canale Monterano. Acqua inquinata da coliformi: le segnalazioni dell’ASL RM F

La Asl RMF, con un comunicato stampa del 17 marzo, ha confermato inequivocabilmente quanto denunciato dai gruppi consiliari al Comune di Canale Monterano “Esperienza e Rinnovamento” e “Voci di Strada”, che il 7 marzo scorso avevano avvisato i cittadini in merito alle analisi effettuate dall’ARPA il 25 febbraio, con una presenza nell’acqua del pubblico acquedotto di coliformi totali (batteri generalmente presenti nelle feci umane) pari a 23 MPN, quando il limite consentito è pari a zero, chiedendo l’immediata emissione di un’ordinanza di non potabilità dell’acqua al Sindaco.

A questa richiesta, doverosa, dei gruppi di minoranza, il Sindaco Stefani aveva risposto tappezzando Canale e Montevirginio di manifestini dall’eloquente titolo “Per una corretta ed onesta informazione”, mandando ai giornali un comunicato che parlava di acqua dell’acquedotto Casalini “a norma”, allegando non le analisi fatte dall’ARPA e comunicate al Comune dalla ASL, ma quelle effettuate da un laboratorio privato più di una settimana più tardi.

Il comunicato del Sindaco accusava addirittura i gruppi consiliari Esperienza e Rinnovamento e Voci di Strada di aver creato “falsi allarmismi e panico nella popolazione”.

Il Sindaco Stefani stesso, sabato 12 marzo, aveva addirittura promosso una riunione pubblica al Centro Anziani di Montevirginio per ribadire che le minoranze consiliari avevano detto falsità e bugie sul tema acqua.

Ieri l’altro la Asl RMF ha ristabilito la verità e messo in luce le bugie che il Sindaco ha propinato ai cittadini, specialmente agli anziani, sull’acqua consumata e usata tra febbraio e marzo. Ricordiamo infatti che il “primo cittadino” ha anche taciuto completamente le analisi sull’Arsenico, anch’esse effettuate in data 25 febbraio, che presentavano valori fuori-limite.

Alla fine, da questa vicenda e al di là della situazione specifica, emerge ancora una volta la figura di un Sindaco che nasconde la verità ai cittadini e viene sbugiardato da un ente di controllo. E non è la prima volta che accade.

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