Il 55% degli aventi diritto al voto (rispetto al 66% del primo turno) hanno scelto Armando Tondinelli, il candidato “civico” sostenuto dalle liste “Patto per Bracciano” e “Noi con Tondinelli”, quale nuovo sindaco di Bracciano con il 62,35% pari a 4823 voti, superando con una forbice clamorosa (per questo frangente storico nazionale come per la storia della città) il candidato Claudio Gentili, sostenuto da tutto ciò che si era ricomposto del PD braccianese, e che ha ottenuto il 37,65% pari a 2912 voti. Risultato spiazzante per i meccanismi di riciclaggio di volti e messaggi in cui Bracciano era rimasta avviluppata da decenni. Non sono solo le associazioni e i cittadini più militanti nell’utopia difficile del cambiamento a sottolineare la cesura netta col passato segnata da questa tornata elettorale. Anche l’onorevole PD Emiliano Minnucci presente al comitato elettorale di Gentili, ha affermato che queste elezioni devono essere profondo spunto di riflessione.
Questi i membri del nuovo consiglio comunale. Per “Patto per Bracciano”, Salvatore Ferretti, Remigio Marini, Roberta Alimenti, Giulia Mo, Umberto Di Felice, Michele Iodice. Per la lista “Noi con Tondinelli”, Fabrizio Marcantoni, Libera Prencipe, Massio Calpicchi, Nadia Alice Nesi. Per “Cittadini di Bracciano”, Luca Testini (candidato alla carica di sindaco). Per il “Movimento 5 Stelle” (che ha rischiato il ballottaggio per un distacco minimo da Tondinelli e Gentili), Marco Tellaroli (candidato alla carica di sindaco), Alessandro Persiano. Per le liste “Insieme per cambiare Montone”, “Rinnoviamo Bracciano”, “Giovani per Bracciano” e “Gruppo Massi”, Donato Mauro (candidato alla carica di sindaco). Per le liste “Partito democratico” e “La città che vogliamo”, Claudio Gentili (candidato alla carica di sindaco). Per la lista “Partito Democratico”, Chiara Mango.
Una squadra che confrontandosi sugli spalti della politica viva e della politica del quotidiano, dovrà fare letteralmente i conti, nell’immediato, col grave disavanzo della Bracciano Ambiente, col il futuro di Cupinoro, con la nuova gestione dell’acqua consegnata a fine maggio ad ACEA Ato2, dunque alla privatizzazione, ai fondi per la sanità e la cultura.
Sarah Panatta