A cinque mesi dalla scomparsa dell’ex pilone della nazionale di rugby, Anacleto Altigieri, che colpì profondamente quanti lo conoscevano e che con lui avevano condiviso un intenso percorso di vita e di sport, il Montevirginio Rugby e i Tasci Old Rugby hanno organizzato un torneo da dedicare alla memoria e alle straordinarie imprese del grande campione di Oriolo Romano.
Anacleto Altigieri, classe 1949, azzurro numero 283, aveva collezionato 27 caps con la maglia della nazionale, dal 1973 al 1979, ed era stato uno dei protagonisti del campionato di serie A per dieci anni nei ranghi della Rugby Roma e delle Fiamme Oro, dopo l’esordio nelle categorie minori con il Rugby Viterbo.
Con l’Italia aveva ottenuto 12 vittorie, un pareggio e 14 sconfitte, debuttando il 16 giugno 1973 ad Harare contro la Rhodesia (l’odierno Zimbabwe) e giocando la sua ultima partita il 22 aprile 1979 in casa della Romania.
Presso il campo sportivo di Montevirginio si sono ritrovati in tanti per la celebrazione dell’evento. In primis, la famiglia di Anacleto e poi un pubblico assai numeroso, la banda musicale “G. Puccini” e gli amici e i compagni di squadra di un passato glorioso e indimenticabile: Mariano Falsaperla, Ambrogio Bona, Paolo Paoletti e Walter Cemicetti.
A contendersi il simbolico trofeo messo in palio per l’occasione, le formazioni Old di Viterbo, Cus Roma, Frascati, Arvalia Villa Pamphili e quella dei Tasci. A premiare i numerosi ospiti intervenuti, il figlio di Anacleto, Alberto.
Al termine di questa lunga e riuscitissima manifestazione, l’agonismo, il gioco e le azioni sul campo sono stati sostituiti dal classico terzo tempo, prerogativa assoluta del mondo della palla ovale, nel corso del quale i ricordi e gli aneddoti, le storie e le vicende dei bei tempi che furono hanno fatto sorridere, commuovere ed emozionare i presenti, tutti lì, insieme, per ricordare ed onorare la figura di un vero gigante del rugby.
Dario Calvaresi